A cura di Rosa Roselli

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IMPRESSIONISTI, SIMBOLISTI, AVANGUARDIE 

(Como, Villa Olmo)



H. Matisse, Alla finestra, 1918


Impressionismo, Simbolismo e Avanguardie sono tre movimenti innovatori che connotano l’attività pittorica in Europa tra il 1867 e il 1912 circa. E’ evidente che la seconda metà dell’800 è piena di fervore creativo, volto soprattutto a rinnovare il mondo dell’arte ormai da troppo tempo legato a canoni accademici.

I primi a muoversi verso nuove direzioni sono gli Impressionisti. la cui ricerca dà i primi esiti positivi tra il 1867 e il 1869, quando Monet dipinge dal vero sulle spiagge di Normandia, mentre Pissarro e Renoir riproducono gli effetti della luce sull’acqua della Senna e dell’Oise. Anche il Simbolismo trova la sua culla in Francia, come reazione al Naturalismo e all’Impressionismo, in quanto l’arte simbolista si allontana dalla realtà esteriore per concentrarsi sulla dimensione oscura e profonda dell’inconscio. Odilon Redon (Bordeaux  1840 – Parigi 1916) è il primo vero esponente del Simbolismo, perché nei suoi lavori esplora un fantastico mondo interiore e si serve della tecnica a pastello, a olio e ad acquerello per far emergere ciò che c’è di irrazionale anche nei soggetti più semplici e banali.

Le avanguardie poi del primo Novecento sono rappresentate dal movimento fauvista (da fauves = belve), formato da quei pittori che erano soliti lavorare insieme (Matisse, Derain…) e le cui opere si distinguono per l’uso selvaggio e violento del colore, steso in tonalità pure. Il fauvismo è dunque un nuovo modo espressivo, basato sul concetto di autonomia del quadro: la realtà esterna non è più rispecchiata nell’opera e la natura, alla maniera simbolista, è intesa come un repertorio di segni liberamente trascritti. Il fauvismo si sviluppa pienamente dopo il 1905 per influsso di Gauguin, dal quale i fauves riprendono la ricerca di modalità espressive dirette e sintetiche mediante l’accordo dei colori simili a quello di una composizione musicale, in cui ogni tono ha un valore autonomo.

Altri movimenti di avanguardia sono il Cubismo, avviato nel 1907 da Picasso con “Les demoiselles d’Avignon” e la “Scuola di Parigi” (1910) con la ricerca stilistica di Chagall e Kees Van Dongen.



P. Picasso, Testa di donna, 1909


Le nuove ricerche espressive sono rappresentate da due grandi Maestri: Robert Delanuay e Piet Mondrian. Il primo con la sua corrente, chiamata da Apollinaire “Orfismo” (1912), si volge ad approfondimenti sulla luce e sul colore, che, in analogia con la musica, portano a soluzioni astratte. L’Orfismo di Delanuay tende ad una pittura assoluta e le sue basi sono nell’armonia e nel ritmo generati da contrasti cromatici simultanei. Con Mondrian invece l’arte si avvia all’astrattismo.

La mostra è molto interessante perché presenta anche, per la prima volta in Italia, la collezione del Museo Nazionale di Belgrado con 120 capolavori dei più grandi Maestri europei tra Ottocento e Novecento.



O. Redon, Profili di ragazza con fiori, 1900


La mostra è visitabile fino al 18 Luglio 2007

www.impressionisticomo.it



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