ARTE - A cura di Rosa Roselli
Tutti i diritti riservati
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FRA’ GALGARIO E LA RITRATTISTICA DELLA REALTA’ NEL SETTECENTO




(Varese, Castello di Masnago) 




Fra’ Galgario, Ritratto di Elisabetta Pievani Ghiotti


Giuseppe Ghislandi detto Fra’ Galgario (Bergamo 1655 – 1743), figlio di Domenico, pittore di vedute e di quadrature, si formò a Bergamo e a Venezia con il ritrattista Bombelli e si perfezionò a Milano con Salomon Adler.
“Frate minimo” con il nome di Vittore nel convento del Galgario, da cui prese il soprannome, eseguì nei primi anni del Settecento ritratti a figura intera e con taglio da parata, per passare, su influsso della cultura emiliana, all’indagine psicologica dei personaggi.
Fra’ Galgario è stimato e riconosciuto come il più grande ritrattista del Settecento, ma anche come il più sfarzoso per l’utilizzo di lacche che si faceva mandare da Venezia; il più raffinato per saper riprodurre con i colori le morbidezze della seta e l’arzigogolio dei merletti e il più abile a trasformare  il personaggio più umile in un grande signore. L’artista ritrae i personaggi con una sincerità brutale perché ne accentua i difetti, ne rivela i contrasti stridenti. I suoi uomini mostrano risolutezza nelle pose, sono pronti ad affrontare la vita per sottometterla. Così è il cavaliere come lo è il monaco o il ragazzaccio.
I ritratti femminili, invece, gli sono meno congeniali, perché “coglieva nelle donne l’atteggiamento tipico del Settecento: l’affettazione, la messa in posa, mentre con gli uomini arrivava sempre a capirne la psicologia” (F. Rossi).
La pittura di fra’ Galgario è intensa nel colore, arguta e penetrante del carattere dei personaggi, piena di vivacità e di comunicativa. E’ sufficiente guardare le pupille dei suoi personaggi perché esse, da vere e proprie curiose, sembrano  guardare nell’intimo di chi osserva “non meno profondamente degli occhietti vivi, nervosi, frizzanti di un Goya” (Modigliani).

La mostra raccoglie 65 opere del pittore, che sono poste a confronto con quelle dei suoi contemporanei e conterranei: Paolo Maria Bonomino, Pietro Gualdo, Bartolomeo Nozzari, Giovan Battista Cesarei, Antonio Cifrondi, Cesare Femi e Andrea Torresani.




Fra’ Galgario, Ritratto del conte Suardi col suo servo


La mostra è visitabile fino al 11 Gennaio 2009.

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