ARTE - A cura di Rosa Roselli
Tutti i diritti riservati
A cura di Rosa Roselli

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I DELLA  ROBBIA.

IL DIALOGO TRA LE ARTI
NEL RINASCIMENTO

(Arezzo, Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna)




 Luca Della Robbia, Busto di Santa


Famiglia di scultori e ceramisti fiorentini che operarono tra il XV e XVI secolo. Furono artisti contemporanei ossia sperimentarono il non visto, produssero quindi un’arte nuova.  Capostipite della famiglia, ma anche figura più rilevante è Luca Della Robbia (Firenze 1400 ca- 1482), conosciuto come l’inventore dello smalto bianco, ottenuto con stagno, terra ghetta, antimonio e altri minerali, che rimase un segreto di bottega, con il quale ricoprì le sue opere: le famose terrecotte invetriate. Nell’enorme produzione di Luca è evidente la lezione umanistica, improntata a vigore e grazia, mentre il suo linguaggio risente della lezione del Ghiberti, al quale Luca si richiama per la linearità e la luminosità delle sue opere, esaltate dalla materia invetriata. A partire dal 1440 si collocano le sue prime applicazioni di rilievi in terracotta colorata (azzurro nei fondi, bianco nelle figure, giallo e verde nei festoni) a complessi architettonici e scultorei. Socio e continuatore della sua bottega di terrecotte invetriate fu il nipote Andrea (Firenze 1435-1525) che sviluppò un gusto più scoperto e superficiale per gli effetti pittorici, legati alla brillantezza dei colori. Tra i cinque figli di Andrea, continuatori dell’attività, si ricordano Giovanni e Girolamo con il quale la bottega si esaurì, in seguito al suo trasferimento in Francia.




Andrea e Luca Della Robbia, Annunciazione, 1495 circa


La mostra segue un percorso espositivo cronologico e tematico, inteso come un dialogo tra le arti del Rinascimento, per cui, accanto alla famosa “Madonna della mela” di Luca, c’è una tavoletta di Filippo Lippi, raffigurante la “Madonna in trono tra Santi e donatori”. Ad Andrea si riferisce tutta quella produzione devozionale che si diffonde in provincia di Arezzo, anche se i suoi lavori non furono solo a soggetto sacro. Infatti a lui riconducono la testa di un “Condottiero visto di profilo” e il “Busto di donna” del Louvre, che fiorisce dal fondo blu, incorniciato da elementi naturali. Altra prova di dialogo si potrebbe stabilire tra la “Madonna della mela” e la “Piccola Madonna Cowper” di Raffaello (oggi a Washington), così come stretto è il legame tra la “Belle jardinière” di Raffaello e la terracotta invetriata di Girolamo Della Robbia.
L’esposizione raccoglie circa 150 pezzi, realizzati dalla bottega Della Robbia, ma anche dei loro seguaci: Benedetto e Santi Baglioni e da altri protagonisti dell’epoca: Brunelleschi, Pisanello, Lippi, Andrea del Verrocchio, Perugino.




Luca Della Robbia, Madonna del roseto



La mostra è visitabile fino al 7 Giugno 2009.

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