Rubrica
a cura di Attilio Mazza


I DIRITTI DELLA CHIESA E I DOVERI DELLO STATO



Gian Enrico Rusconi, «Non abusare di Dio. Per un’etica laica»,
Rizzoli, 192 pagine, € 12,50


«Tutti in Italia si dichiarano laici. Contemporaneamente però nel linguaggio pubblico corrente continua a valere la distinzione, se non la separazione, tra “laici e credenti”, tra “laici e cattolici”, con il sottinteso che i laici siano non-credenti e viceversa. In realtà i due termini non sono affatto sinonimi», scrive Gian Enrico Rusconi nel suo saggio«Non abusare di Dio. Per un’etica laica», edito da Rizzoli.

L’autore si chiede anche se da noi ci siano «laici e/o credenti» oppure «siamo tutti laici»? «Dietro a queste ambiguità linguistiche ci sono incertezze concettuali e di comportamento che vanno chiarite, anche a fronte della pretesa degli uomini di Chiesa di stabilire loro chi sono i laici “veri” o “sani”, squalificando tutti gli altri come “laicisti”. Intanto sui rotocalchi si legge che “Dio è trendy”, per la delizia dei monsignori e delle agenzie giornalistiche religiose. Dio in effetti è citatissimo, come non mai, nella pubblicistica e nella letteratura dei nostri giorni. Nel contempo però gli stessi uomini di Chiesa insistono con toni accorati di «non escludere Dio dal discorso pubblico. A fasi alterne si sente parlare di rivincita o di mortificazione della religione. In questa situazione l'atteggiamento più saggio è quello di non abusare di Dio nel discorso pubblico. Anche perché non si capisce bene quale Dio viene evocato o a quale titolo».

Rusconi, professore di Scienza politica all'Università di Torino ed editorialista del quotidiano torinese “ La Stampa ”, osserva che oggi la Chiesa rivendica, come non mai, il diritto di partecipare al dibattito pubblico, presentandosi come depositaria di verità. Questo atteggiamento rischia di mettere in forse lo stesso principio di laicità su cui si fonda la democrazia. E delinea l’etica laica come fondamento di autonomia di giudizio individuale, libertà di coscienza e ricerca.

Il saggio di Rusconi è quindi quanto mai attuale poiché cade in un momento di acceso dibattito sui diritti della Chiesa d’intervenire sui temi attinenti alla morale e sui diritti dello Stato di legiferare tenendo conto dei diritti di tutti, laici e credenti appartenenti alle diverse fedi.