Rubrica
a cura di Attilio Mazza

L’EREDITA’ DEL PENSIERO ESSENO



Jean Daniélou, «I manoscritti del Mar Morto e le origini del Cristianesimo», Edizioni Arkeios, 110 pagine, € 13,90


Jean Daniélou (1905 – 1974), gesuita, fu teologo, cardinale e accademico di Francia. Grande studioso della Bibbia, raccolse le conferenze sui ritrovamenti del Qumran nel libro «I manoscritti del Mar Morto e le origini del Cristianesimo», pubblicato in Italia dalle Edizioni Arkeios.

Il testo esamina le possibili relazioni fra gli esseni e i primi cristiani. Lo studioso avverte nella nota introduttiva di non soffermarsi sulla storia della straordinaria scoperta dei manoscritti del Mar Morto e nemmeno di aver inteso fare un bilancio del loro contenuto. Ma di voler approfondire il rapporto fra il mondo esseno e i primi cristiani

Il saggio, diviso in tre parti, esamina i lasciti religiosi della comunità del Qumran nell'ambiente evangelico, si sofferma sulla figura insolita del “Maestro di giustizia” e quindi sui primi sviluppi della prima Chiesa in cui entrarono anche alcuni fedeli di provenienza essena. In quest'ultima parte analizza le figure degli apostoli Giovanni e Paolo e il ruolo della chiesa cristiana di Antiochia. Dopo la caduta di Gerusalemme nel 70 fu Antiochia il centro del Cristianesimo, una supremazia che tuttavia perderà presto quando la nuova religione comincerà a diffondersi nel mondo latino. Alcuni tratti impressi nella comunità primitiva dalla cultura essena, non saranno annullati e giungeranno sino a noi, fra cui la ritualità del battesimo.

Di grande interesse poi l’analisi che l’autore compie della «Didachè» antichissimo rituale cristiano, forse il primo, di sicura origine essena, al pari delle «Odi di Salomone».