ESOTERICA - A cura di Attilio Mazza
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IL LINGUAGGIO SEGRETO DI UN GRANDE GENIO



Paul Vulliaud, «Il pensiero esoterico di Leonardo»,
Edizioni Mediterranee, 112 pagine, euro 13,50

«Il fatto che Leonardo, genio universale, scienziato e inventore «possa presentare un aspetto esoterico sembrerebbe a prima vista un'eresia, o quantomeno una contraddizione in termini. Eppure non è così, e i nuovi studi hanno portato ulteriore materiale e molte prove a sostegno di una simile affermazione, corroborando in tal modo le tesi di Vulliaud […]. Un Leonardo esoterico (e quindi “irrazionale”) accanto ad un Leonardo scienziato (e quindi “razionale”)? A quanto sembra è proprio così. Una incongruenza soltanto apparente: il lato “tecnico” ed esteriore dell'opera sua evidentemente non incideva sulle idee, la filosofia, la “visione del mondo” intimo. Volendo essere paradossali si potrebbe intendere Leonardo quasi come uno “schizofrenico” culturale, cioè scisso in due realtà: esternava il proprio genio in manufatti del tutto “razionali” (mezzi volanti e subacquei, dighe, fortezze, armi e progetti di ogni genere) e possedeva una Weltanschaung neoplatonica, “pagana” che si esprimeva nel simbolismo pittorico».
Così scrive Gianfranco De Turris, scrittore e noto giornalista, curatore della collana “L’opera segreta”, introducendo il saggio «Il pensiero esoterico di Leonardo», di Paul Vulliaud, edito dalle Mediterranee di Roma, proposta per la prima volta in Italia nella traduzione di Barbara Pavarotti, a quasi un secolo dalla sua pubblicazione originale. Il critico francese Paul Vulliaud interpreta, infatti, in questo saggio, il pensiero esoterico di Leonardo attraverso l’approfondito esame di due quadri: il «Bacco» e il «Giovanni Battista». E vi rintraccia un messaggio «neoplatonico» e un riferimento alla mitologia tradizionale e ai suoi «misteri».
L’Autore si basa esclusivamente sul simbolismo pittorico – si legge nella nota editoriale – e ciò può apparire in contrasto con alcuni atteggiamenti dello stesso artista, oltre che con l’imposizione essenzialmente «scientifica» dei suoi studi e delle sue ricerche. Ma Vulliaud è convinto che questo grande uomo, dopo essere stato assorbito dai suoi progetti di ingegneria e dalle sue esperienze di saggio, abbia chiesto all’arte un mezzo per esprimere le sue idee mistiche.
La sua opera è simbolica, o almeno il simbolo è il segno sensibile per mezzo del quale Leonardo ha espresso il suo pensiero; e se noi decifriamo questo simbolo, tutto il mistero si dissolve.

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