ESOTERICA - A cura di Attilio Mazza
Tutti i diritti riservati

I MITI ALLL’ORIGINE DELLE RELIGIONI



Mary Gislon - Rosetta Palazzi, «Dizionario di mitologia e dell’antichità classica», Zanichelli, 480 pagine, € 15,80

Mary Gislon e Rosetta Palazzi presentando la seconda edizione del «Dizionario di mitologia e dell'antichità classica» edito da Zanichelli, scrivono che il nuovo volume «nasce dalla volontà di approfondire e arricchire ulteriormente l'opera, grazie all'introduzione di circa trecento nuove voci che spaziano dalla storia alla mitologia, dallo ius al culto religioso. La nostra attenzione si è focalizzata su personaggi mitologi e storici, guerre, lotte politiche, sull'evoluzione del pensiero filosofico, delle arti e delle lettere. E se da un lato abbiamo inserito materiale riguardante la sfera pubblica – gli istituti giuridici, le norme che disciplinavano la vita sociale, le principali leggi che garantivano la governabilità di un Paese e l'amministrazione della giustizia –, dall'altro si è dato maggiore spazio alle usanze della vita quotidiana, ai riti religiosi, alle credenze e al culto. Infine, sono state aggiunte dodici tavole che contengono, oltre alle genealogie di alcuni dei ed eroi, con le loro complesse ed intrecciate discendenze, anche una ricca cronologia degli eventi storici dell'antichità classica, e le tabelle dei pesi, delle misure, delle monete, insieme ai calendari attico e romano».
Un’opera, dunque, che racconta di due mondi paralleli, sviluppatisi entrambi nell'area mediterranea, soprattutto nell'ambito delle civiltà greca e romana: il mondo mitologico, con la sua complicata rete di relazioni fra innumerevoli dei, eroi e umani, con le sue fantasiose interpretazioni spesso contraddittorie di analoghe vicende, narrate in modo diverso a seconda dei luoghi in cui erano ambientate; e il mondo storico, più rigorosamente documentato, dalle origini della civiltà alle soglie del Medioevo. Due mondi lontani, ma che a volte si avvicinano e si sfiorano quando lo storico non rifugge da una concezione favolistica degli eventi (come è avvenuto con Erodoto) e lascia che la leggenda confluisca nella storia.
«Il mito, si sa, – annotano ancora le autrici – affonda le sue radici nella preistoria, quando i fenomeni naturali provocarono stupore e sbigottimento nell'uomo primitivo che, incapace di spiegarli, li ritenne opera di forze occulte che lo dominavano, entità potenti, a volte generose, a volte crudeli, a volte magnanime, a volte inesorabili, che gli apparivano come esseri soprannaturali, da blandire, placare e adorare. A queste divinità, l'uomo primitivo doveva ovviamente attribuire forme e passioni umane, non sapendo concepire un essere diverso da sé, e quindi queste entità superiori dovevano essere simili all'uomo, anche se più perfette, più potenti e immortali. I miti giunti in Occidente con i flussi migratori indoeuropei approdarono in Grecia, da dove furono tramandati a tutto il mondo classico. Anche se le leggende elleniche prevalgono, molti miti romani affondano le radici nei culti originari dei Latini, legati al mondo della natura e dell'agricoltura. I rozzi miti primitivi diffusisi con la tradizione orale attraverso i secoli si trasfigurarono». E da fantasie diventarono addirittura realtà in molte religioni.