ESOTERICA - A cura di Attilio Mazza
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COLPE PRIVATE E COLPE PUBBLICHE



Jacques Chiffoleau, La Chiesa , il segreto e l’obbedienza,
Il Mulino, pagine 186, € 18,00



Affondano in norme antiche i comportamenti della Chiesa assai recenti e che hanno suscitato sconcerto. Nel testo medievale De poentitentia sulla confessione sacramentale, affiora un concetto essenziale: le colpe non devono turbare le gerarchie e il nuovo ordine della società dove gli ecclesiastici sono ormai nettamente separati dai laici. La riparazione deve avvenire senza scandalo, cioè anche senza portare alla luce ciò che era e che deve rimanere nascosto. Soprattutto al fine di non permettere ai laici, agli inferiori, di avanzare indebitamente accuse pubbliche per le colpe occulte dei chierici dei presuli e porre fine ai loro eccessi. Ciò favorirebbe forme inquietanti di anticlericalismo.
Ecco, dunque, sancita la divisione fra colpe che devono essere riparate segretamente, per non creare scandalo, e altre che devono essere rese note, pubbliche, con riparazione esemplare. Ad esempio la pena deve essere ben maggiore quando la colpa è visibile e crea scandalo rispetto a una colpa occulta. Questa linea sembra offrire una protezione all'accusato, o sospetto, e mira anche forse, in maniera prevalente, a proteggere concretamente gli ecclesiastici dai laici che vorrebbero attaccarli con accuse troppo facili. Le molteplici riforme successive sono state sempre mirate a definire uno spazio giudiziario con netta divisione fra ciò che deve essere noto e ciò che deve rimanere segreto.
A partire dai secoli XI-XII, quindi – si legge nella sintesi del saggio di Jacques Chiffoleau, La Chiesa , il segreto e l’obbedienza, edito dal Mulino – si consuma la separazione tra il «foro interno», il foro della coscienza, e il «foro esterno», il foro giudiziario. Secondò l’adagio ben conosciuto dai canonisti medievali, « la Chiesa non giudica le cose occulte»; il campo d'azione lasciato al giudice era limitato, e in seno a ogni individuo la stessa istituzione ecclesiastica riconosceva una zona di esenzione completa, sottoposta solo allo sguardo di Dio.
Il Concilio Vaticano IV del 1215, tuttavia, impose la confessione auricolare e con essa l'obbligo di rivelare anche gli «occulta cordis», da cui dipendeva la salvezza eterna. Un provvedimento dirompente che aprì la strada all'Inquisizione e alla sua volontà di ricercare anche peccati di pensieri nascosti.
Il saggio di Jacques Chiffoleau, docente di Storia medievale presso l’Università di Lione e Avignone, affronta un tema quanto mai attuale: il segreto e l’occulto nella loro essenziale ambivalenza e offre una stringente analisi dell'obbedienza come legame politico degli ultimi secoli del Medioevo, illustrando con chiarezza il ruolo svolto dal segreto nella costruzione dello spazio pubblico e del soggetto politico.