ESOTERICA - A cura di Attilio Mazza
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RIVELAZIONI DALL’ALDILÁ

di Attilio Mazza



Allan Kardec , Tu, io e gli altri. Tredici lezioni sulla parapsicologia ricevute mediaticamente dal dottor Giuseppe Crosa,
a cura di Paola Giovetti,
introduzione del professor p. Andreas Resch,
Edizioni Mediterranee, 122 pagine, € 9,50

I «Bimbi cristallo» salveranno il mondo? Così sembra. Sono i nati nel terzo millennio amorevoli, affettuosi, amanti della pace e dell’armonia, assai diversi dalle generazioni precedenti. Saranno loro a segnare una svolta epocale nella storia dell’umanità. Essi costituiscono un’evoluzione rispetto ai «Bambini indaco», nati a partire dagli anni Novanta del Novecento.
Paola Giovetti, ben nota scrittrice di punta del pianeta mistero e attenta studiosa dei nuovi fenomeni, annota nel suo ultimo libro pubblicato dalle Edizioni mediterranee di Roma, «Bambini cristallo, da indaco a cristallo per un mondo migliore», che le generazioni «cristallo» sono più consapevoli di quanti li hanno preceduti, comprensivi e accomodanti. «Sono qui per mostrarci un modo di essere nuovo e migliore. Indaco e cristallo, entrambi sensibili e sensitivi, hanno quindi temperamenti assai diversi, i secondi sembrano essere l'evoluzione dei primi e fruire delle loro battaglie e delle loro innovazioni. Per usare una bella espressione della psicologa Doreen Virtue, “gli indaco [bambini ai quali Paola Giovetti ha dedicato un altro libro, sempre edito dalle Mediterranee] aprono la strada col machete, abbattendo tutto quello che manca di integrità. E i bambini cristallo seguono la via spianata che porta a un mondo sicuro e tranquillo”. Dei bambini cristallo colpiscono prima di tutto gli occhi, saggi e penetranti al di là della loro età, occhi che incantano e che mettono a nudo l'anima».
E ancora, scrive la Giovetti: «Georg Kuehlenwind, psicologo, filologo e pedagogista di Budapest, spiega di aver deciso di scrivere il suo libro Sternkinder (Bambini delle stelle, così lui chiamava i "nuovi bambini") in seguito a un'esperienza particolare vissuta all'aeroporto di Amburgo: "Mentre ero in fila per il check-in, avevo davanti a me una giovane coppia; la mamma aveva tra le braccia un bambino di 3-4 mesi di età. Improvvisamente il piccolo si voltò e mi guardò. Mi fissò diritto negli occhi, e io rimasi colpito, disorientato, perché non era lo sguardo di un bebè, ma quello di un adulto molto consapevole e saggio, che sembrava penetrarmi completamente. Questa esperienza non l'ho mai dimenticata: mi riportava alla memoria tanti altri incontri con sguardi di bambini, anche più grandi, e mi fece ricordare che spesso avevo sentito gli insegnanti raccontare di avere a che fare con sempre maggior frequenza con bambini difficili, ma anche particolarmente dotati. Mi resi conto così che da circa vent'anni, con singoli precursori, una nuova generazione di bambini viene in numero crescente a vivere su questa terra: l'evento più importante del nostro tempo. Così dall'osservazione psicologica dei bambini passai a interessarmi sempre più dei nuovi bambini, che chiamai 'bambini delle stelle!”.
Saranno questi bimbi a creare un mondo senza guerre, senza delitti; un mondo di solidarietà e d’amore? E’ una grande speranza.