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RECENSIONI è la sezione dedicata a tutti coloro che amano avere la compagnia di un libro, magari che li aspetti la sera sul comodino. Proporremo un Libro Amico ogni settimana, indicandone il genere, il grado di difficoltà, i temi e le qualità.

Anna Luisa Zazo

«Io, la notte. Incontri e situazioni»

Tascabili Bompiani, 224 pagine, € 8,00


Come definire la notte? Alla maniera di Borges, bella perché sopprime i particolari, o come alcuni poeti che la vogliono scrigno di misteri?

Armando Torno, introducendo il libro di Anna Luisa Zazo, «Io, la notte. Incontri e situazioni», edito da Bompiani, scrive che di essa abbiamo bisogno «per conoscere, per spingere la fantasia e per saziare la carne, che riceve ordini dal buio per violare le consuetudini, per annullare la luce che acceca l'occhio e sovente la ragione, per trasgredire, per vegliare e per pregare, per incontrare i fantasmi che sono la vera realtà del mondo e i vampiri che ormai hanno imparato a succhiarci sempre, per essere streghe o uccelli notturni, per farsi santi. Sì, proprio così: senza la Notte non ci sarebbero nemmeno i santi. La utilizzano per farsi tentare e per vincere il demonio, per parlare con Dio. Nel verbo esplorare qualche linguista vede il lavoro del pianto, di quel "ploro" che sempre accompagnò le scoperte degli uomini. Chi volesse declinarlo di Notte prenda con sé queste pagine della Zazo e scoprirà che anche le lacrime di noi tutti, nascano esse da una gioia o da un dolore, devono passare in questa dimensione per legarsi al nostro cuore. In un tempo che non conosciamo forse ritorneranno all'occhio che le ha generate per raccontare la vita che hanno percorso. Chissà cosa ricorderanno, di certo però potranno confessare che i giorni furono troppo uguali ma ogni Notte, solcata da sogni o da amori, da incubi o da dolori, è stata sempre diversa».

Anna Luisa Zazo, milanese, è esperta di letteratura inglese, e della Notte racconta fatti e leggende. Da sempre l'umanità si è interrogata sulla sua natura, sui suoi influssi, sulla sua segreta verità. Gli antichi miti ne hanno narrato l'origine e le vicende con fantasia inesauribile; poeti, narratori, musicisti, pittori ne hanno fatto argomento delle loro opere più suggestive. Il silenzio della Notte è apparente perché fervido di vita, e le sue tenebre possono suscitare illuminazioni improvvise, aprire inaspettati spazi all'immaginazione, ai desideri. Ma la Notte , elusiva e misteriosa, sembra sfuggire a ogni definizione.

Usando un suggestivo artificio che vuole rendere omaggio alla magia notturna, qui è la Notte stessa a parlare, a guidare alla scoperta di sé con un'amorosa, documentatissima e libera immaginazione.


Attilio Mazza



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