Tutti i diritti riservati

Andrea Mantovani e Luigi Marattin
«Economia dell’integrazione europea»
Il Mulino, 260 pagine, € 14,00

Andrea Mantovani, ricercatore in Politica economica al Dipartimento di Scienze economiche dell'Università di Bologna e Luigi Marattin, borsista post-dottorato al Dipartimento di Scienze economiche della medesima Università sono gli autori del libro Economia dell’integrazione europea edito dal Mulino.
Dopo aver tracciato una breve storia del processo d'integrazione, gli autori ne illustrano in questo volume le tre tappe principali: l'unione doganale, nata con la firma del Trattato di Roma, la formazione del mercato unico e l'introduzione del mercato comune nel 1993. È poi rievocato il difficile cammino che ha portato all'adozione dell'euro e successivamente al Patto di stabilità e crescita.
«L'unione economica – scrivono a conclusione del libro – deve rispondere quotidianamente a una delle sfide più difficili fin dai tempi di Adam Smith: costruire e preservare il libero mercato, un'istituzione sociale che non ci è stata concessa dall'alto, né emerge spontaneamente in natura, ma che deve beneficiare costantemente di un'attenta azione di garanzia della molteplicità degli attori, di rispetto delle regole a tutela di esso, di coraggio nell'eliminazione di rendite e privilegi di varia natura e di sostegno per chi rimane indietro o avanza con passo un po' più lento. Una sfida ancor più difficile, se si pensa che il mercato unico europeo è la somma di quasi trenta mercati nazionali, ognuno dei quali è segnato da imperfezioni e conservatorismi di ogni genere. Il processo di integrazione europea in questo ambito deve ancora compiere numerosi passi e affrontare sfide diverse: pensiamo solo alla liberalizzazione e unificazione del mercato dei servizi (si vedano le tormentate vicende della direttiva Bolkenstein), o alla necessità di coniugare la libera circolazione dei cittadini con le crescenti esigenze di sicurezza sociale in molti Stati dell'Unione».
«L'unione monetaria è stata forse il successo più eclatante e visibile dell'avventura europea: quindici Stati condividono la stessa valuta, e il loro numero è destinato a crescere nei prossimi anni. Abbiamo tuttavia estensivamente mostrato quante siano le problematiche connesse col governo macroeconomico di un'area con una sola politica monetaria e ben quindici diverse politiche fiscali. Dalla creazione di nuovi e sempre più avanzati equilibri di interazione tra le due fondamentali leve della politica macroeconomica, dipenderà gran parte delle effettive capabilities dell'Unione europea di poter essere uno strumento efficace per il governo di un'economia sempre più complessa e globalizzata».

Attilio Mazza