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A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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M. Cavaglieri, Interno con figura femminile
Nei lavori di Mario Cavaglieri, pittore veneto (Rovigo 1887 – 1969),di ricca famiglia ebraica, educato alla giurisprudenza e alla pittura, viene espressa con grande intensità un’atmosfera decadente che lo separa dalle Avanguardie del primo Novecento. C’è in lui un richiamo quasi dannunziano; infatti c’è nella sua pittura un mondo lussuoso, fatto d’interni dagli arredi molto ricercati, dai colori gioiosi che ricordano sia la pittura dei Fauves che quella di Matisse. C’è il gusto dell’esotico, c’è il culto dell’edonismo fatto di sensuali richiami alle cose preziose che ornano l’ambiente e alle donne che popolano i suoi quadri, avvolte nel kimono o deliziosamente nude come odalische.
Cavaglieri, definito da Sgarbi il “D’Annunzio della pittura”, esordisce a Padova con Felice Casorati e, pur partecipando alle rassegne di Ca’ Pesaro e alle Biennali, è sempre stato ignorato dalla critica ufficiale. Lo stesso artista, sentendosi estraneo alla pittura del suo momento, ossia a quella di Sironi e Carrà, si esilia a Peyloubére, un paesino della Guascogna, per poter proseguire nella sua sognante pittura. In Francia Cavaglieri continua a lavorare con la sua concreta semplicità formale, ispirandosi al paesaggio serenamente tranquillo della Loira, sempre più convinto che la pittura è lo specchio del tempo in cui si vive. Sicuramente con questo modo di agire, Cavaglieri ha voluto far capire che si deve usare al meglio il dono che la natura concede all’uomo. Rovigo, dedicando al suo figlio incompreso questa retrospettiva di 150 opere, tra cui numerose inedite, permette di scoprire Mario Cavaglieri come pittore di grande piacevolezza.
M. Cavaglieri, Romanticismo, 1915
La mostra è visitabile fino al 1° Luglio 2007 www.anonimatalentisrl.it
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