|
|
||
A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
|||
CARAVAGGIO – PITLOO
|
|
||
Il tema del martirio di questa Santa, già trattato da Vittore Carpaccio (Venezia 1460 – 1526) con il titolo “Storie di Sant’Orsola”, visibile alla Galleria dell’Accademia (Venezia), è rielaborato da Caravaggio in modo originale, perché
E’ interessante osservare il personaggio sulla destra, alle spalle di Orsola, che sembra condividere la sorte della Santa con quello sguardo smarrito e levato verso l’alto. In quest’uomo si può riconoscere il Caravaggio, che si era già raffigurato nella “Cattura di Cristo nell’orto” con la differenza che qui emerge uno sguardo allucinato, là è dominante il desiderio di vedere il volto di Cristo. Tutto questo forse si può spiegare con gli ultimi eventi drammatici della vita di Caravaggio: nel 1608 fugge da Malta e, passando attraverso
Caravaggio, Particolare del Martirio di Sant’Orsola
Si pensa che il quadro possa essere stato ispirato da un passo de “
“Ma ecco ormai l’ora fatale è giunta Che ‘l viver di Clorinda a suo fin deve. Spinge egli il ferro nel ben sen di punta, Che vi s’immerge, e ‘l sangue avido beve, E la veste, che d’or vago trapunta Le mammelle stringea tenere e leve, L’empie d’un caldo fiume. Ella già sente Morirsi e ‘l piè le manca egro e languente” Il tema che unisce pittore e poeta è quello di amore e morte, al quale rimanda la castità di Orsola non consenziente alle profferte del re degli Unni. Il colore livido con brevi pennellate di luce sottolinea ulteriormente la drammaticità del momento. Nella Galleria sono poi presenti delle vedute del Settecento e dell’Ottocento della città di Napoli e del territorio campano con opere di Gaspar van Wittel e di Anton Smink Pitloo, entrambi olandesi; il primo capostipite dei vedutisti, il secondo interprete assai sensibile del passaggio dal vedutismo settecentesco al moderno paesaggismo, con diciassette piccole, ma deliziose, vedute.
3: G. van Wittel, Veduta di Palazzo Reale di Napoli, 1706
Van Wittel si stabilisce a Roma nel 1675 ed è stato il primo a diffondere in Italia il realismo delle vedute nordiche, dedicandosi in particolar modo alla veduta panoramica connotata da un disegno pulito; Pitloo si forma a Parigi e a Roma. Si stabilisce nel
E’ stato uno dei primi pittori a ritrarre dal vero i paesaggi del golfo di Napoli, con la caratteristica degli edifici con “pieds dans l’eau”.
A. S. Pitloo, Veduta della costa di Posillipo.
|
|||
Archivio |