A cura di Rosa Roselli

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CABIANCA

E LA CIVILTA ' DEI MACCHIAIOLI


(Firenze, Villa Bardini)



V. Cabianca, Al sole


Vincenzo Cabianca (Verona 1827 – Roma 1902) riceve la prima formazione pittorica all’Accademia Cignaroli di Verona, poi si perfeziona all’Accademia di Venezia e a quella di Milano. Per motivi politici si rifugia nel 1848 in Romagna e, dopo un breve soggiorno nella sua città, si trasferisce nel 1853 a Firenze, dove entra in contatto con i Macchiaioli del Caffè Michelangelo. A Firenze l’artista si fa subito conoscere per le sue capacità artistiche e per il suo bell’aspetto, ricordato da Cecioni come “un giovinetto snello…dal pizzo biondo e lungo, provveduto di un bel naso, vestito molto pulitamente…”.

Cabianca tra il 1854 e il1858 mostra di aver recepito la lezione dei colleghi toscani, passando dalla maniera accademica ad una violenza chiaroscurale di ascendenza macchiaiola . Una piccola tela, dal titolo “Porco nero contro il muro bianco” (1855), viene riconosciuta come la migliore attuazione in assoluto della “macchia”. Dal 1856 al 1861 Cabianca è a Viareggio ove produce le sue opere più importanti (Viareggio, Contadine, Alla fonte), che rivelano una posizione quasi di avanguardia rispetto alla stessa corrente pittorica. E’ infatti molto deciso nell’applicare la “macchia”, gli effetti della luce e le impressioni del vero senza minimamente preoccuparsi dei contenuti. Rappresenta vecchi ruderi, tratti di mare colti da sentieri polverosi, cenci al sole…

Nel 1861 è a La Spezia per nuove ricerche sugli effetti solari, poi si reca a Parigi con Telemaco Signorini. Sono gli anni in cui subentra nell’arte di Cabianca una nuova impostazione: dai lavori, nei quali il sole è fiammeggiante, si passa ad un uso più quieto del colore, già preannunciato nei toni perlacei delle “Monachine”. Numerosi sono i dipinti di questo artista che hanno come protagoniste le suorine dal cappellone bianco e che testimoniano la compassione per la vita monastica, sentimento allora molto diffuso e raffigurato da Cabianca con colori più soffusi.

Nel 1868 si stabilisce definitivamente a Roma e nel 1882 è a Londra per esporre i suoi acquarelli, molto apprezzati e ricercati dai collezionisti inglesi. Nel 1883 Cabianca è colpito da paralisi che pone così fine alla sua attività pittorica.



V. Cabianca, I novellieri fiorentini del XIV secolo.


La mostra è visitabile fino al 14 Novembre 2007

 


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