Le Corbusier, Os et boite d’allumettes, 1930
Charles-Edouard Jeanneret detto Le Corbusier (
La Chaux-de
-Fonds 1887 – Cap-Martin 1965) è uno dei più famosi architetti, urbanisti, pittori e scultori francesi. Dopo aver frequentato i corsi di incisione alla Scuola delle Arti applicate della sua città, viaggia per l’Europa e il Medio Oriente, studiando da autodidatta l’architettura del passato. Ritornato in patria, nel 1917 è a Parigi, dove inizia l’attività di pittore, creando con Ozenfant e Dermée il movimento del purismo in arte e dando vita a “L’esprit nouveau”, una rivista d’avanguardia. Nel 1922 elabora il suo primo importante progetto urbanistico: una città per tre milioni d’abitanti, e realizza strutture architettoniche come Casa Ozenfant a Parigi. Nel 1925 Le Corbusier presenta il progetto del Plan Voisin per Parigi, in cui prospetta come abitazioni dei grandi grattacieli cruciformi, immersi nel verde. Dal 1927 al 1933 dà vita ad importanti realizzazioni architettoniche a Ginevra, Mosca, Parigi…Dal 1933 Le Corbusier partecipa ai CIAM (Congresso Internazionale di Architettura Moderna) che hanno come scopo il confronto tra le esperienze architettoniche nei vari Paesi europei. Nel CIAM del 1933 viene elaborata la “Carta di Atene”, in cui è notevole l’influenza di Le Corbusier e della sua visione urbanistica. Nel 1935 l’artista pubblica “La ville radieuse”, compendio delle sue teorie urbanistiche, già concretizzate in numerosi progetti. Nello stesso anno Le Corbusier è a New York e poi a Rio de Janeiro, dove lascia un’eredità concettuale e formale che ancora oggi essa rappresenta le tendenze di quel Paese. Gli anni della seconda guerra mondiale vedono l’artista impegnato in riflessioni su nuovi tipi edilizi. Nel 1948 pubblica “Le modulor”, in cui codifica i principi informatori dell’Unità di abitazione di Marsiglia, in cui gli elementi architettonici già sperimentati sono riorganizzati per alloggi muniti di servizi comuni.Negli anni successivi Le Corbusier rivela una notevole capacità inventiva con la costruzione della Cappella di Notre Dame du Haut a Ronchamps. In tutti questi anni Le Corbusier ha lasciato un segno indelebile nella storia del Movimento moderno, termine con cui si indica quell’insieme di teorie e di esperienze che ha caratterizzato, nel periodo tra le due guerre mondiali, l’affermazione e l’evoluzione di una nuova pratica architettonica.
Le Corbusier, Femme à la balaustrade, 1935
Le Corbusier, convinto che l’architetto sia il risolutore dei contrasti sociali mediante i suoi interventi nell’organizzazione dello spazio, dall’arredo della casa a quello urbano, ha sempre mostrato fantasia originale ed inesauribile sia sul piano tecnico che su quello formale. Egli, ricollegandosi all’estetica della macchina ed interessato all’uso tecnologicamente avanzato del calcestruzzo, all’industrializ-zazione del cantiere e alla scomposizione di un edificio in elementi semplici, ha creato una vera e propria provocazione linguistica. L’artista usa costantemente il vetro e il ferro, i colori “puri” secondo la lezione del neoplasticismo e di Léger. Dopo gli anni Cinquanta Le Corbusier utilizza in modo continuo il calcestruzzo a vista e ne esalta gli aspetti tonali e materici.
Un aspetto meno conosciuto della sua attività, pur essendo altrettanto importante, è l’essersi dedicato anche alla pittura. In questa mostra sono esposte nature morte, bagnanti, flora e fauna oltre ad un ciclo dedicato interamente ai tori. In questi lavori si nota la prevalenza del colore dai toni gioiosi e la libertà di composizione dell’artista, la quale rivela la ricerca della purezza della forma.
In mostra sono visibili disegni, dipinti, schizzi creati a partire dagli anni Venti fino alla morte. Ci sono pure alcune sculture e un grande arazzo esposto al pubblico per la prima volta.
Le Corbusier, Nature morte à l’accordeon, 1927-1929
La mostra è visitabile fino al 30 Marzo 2008
www.mostralecorbusier.it
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