ARTE - A cura di Rosa Roselli
Tutti i diritti riservati
A cura di Rosa Roselli

Tutti i diritti riservati

LAWRENCE ALMA TADEMA
E LA NOSTALGIA
DELL
’ANTICO 

(Napoli, Museo Archeologico Nazionale)





L. Alma Tadema, Un passo di Omero, particolare, 1885

Lawrence Alma Tadema (Dronrijs, Frisia 1836 – Wiesbaden, Assia 1912), dopo gli studi all’Accademia di Anversa si trasferisce in Inghilterra, dove ben presto acquisisce grande notorietà. Nominato membro della Royal Academy, nel 1899 ottiene il titolo di baronetto. Fin dall’inizio della sua attività artistica mostra interesse per i soggetti storici, dagli Egizi ai Greci e, infine, ai Romani. E’ il momento in cui in Europa si diffondeva l’arte definita “neopompeiana”, in quanto notevole era l’interesse per Pompei, città devastata dall’eruzione del Vesuvio. La pittura neopompeiana, che vuole rappresentare la vita degli antichi, si abbina così alla produzione di oggetti d’arredo ed è improntata alla nostalgia dell’antico. Il suo interesse è esclusivamente rivolto al mondo pompeiano, senza cadere, comunque, nelle convenzioni e nella rievocazione di un lontano passato con criteri moderni.
Alma Tadema infatti risulta di gran lunga più obiettivo grazie alle sue competenze archeologiche e alla sua inventiva nel ricostruire gli ambienti storici. Le sue figure sono pervase da nobiltà e da tale coinvolgimento sentimentale che appaiono come fantasmi di un mondo definitivamente perduto, nel quale l’uomo proietta le sue nostalgie. Vi è poi la rappresentazione degli oggetti che sono, a loro volta, protagonisti, sullo stesso piano dei personaggi in costume.




L. Alma Tadema, Una domanda, particolare, 1877


Anche le immagini, adeguatamente manipolate nello spazio e nella luce, hanno qualcosa di visionario sia per l’atmosfera decadente sia per quel tanto di mistero d’impronta simbolista. L’artista volge lo sguardo allo spazio attraverso visioni prospettiche che isolano ed evidenziano i particolari, i volti, gli oggetti, le vesti mediante una serie di sequenze. In tal modo l’artista ci offre una visione del mondo antico tanto affascinante da generare nell’animo del visitatore un senso di vertigine e il desiderio di essere partecipe di quell’antichità. Il culto della bellezza e della rinascita del paganesimo affligge l’artista di fine secolo. Nel quadro “Un buon punto d’osservazione”, tre donne osservano dall’angolo di una terrazza il ritorno delle galee. L’atmosfera è decisamente incantevole, il pittore dà il senso dell’altezza e del calore del sole. Gli abiti delle donne, la balaustra di marmo e la statua di bronzo, rivolta verso il mare, sono resi con grande realismo. L’effetto prospettico è sottolineato dai gesti delle donne e dal mare lontano.




L. Alma Tadema, Un buon punto d’osservazione, 1895


La mostra è visitabile fino al 31 Marzo 2008.


Archivio