ARTE - A cura di Rosa Roselli
Tutti i diritti riservati
A cura di Rosa Roselli

Tutti i diritti riservati

FERNAND LÉGER,
PARIS – NEW YORK





(Basilea, Fondazione Beyeler)





F. Léger, Due donne con i fiori in mano


L’opera d’arte non vuole provare nulla. Si rivolge alla sensibilità, non all’intelletto. Soprattutto l’arte deve essere goduta, non capita” (F. Léger)

Fernand Léger (Argenton 1881 – Gif sur Yvette, Seine et Oise 1955)comincia come disegnatore nello studio di un architetto a Caen; frequenta poi l’Ecole des Beaux Arts e l’Académie Julian a Parigi. Connotato da una pittura d’impostazione postimpressionista e cezanniana, Léger si avvicina ai fauves e,suggestionato dai contatti con Robert Delaunay, Picasso e Braque,si dedica ad una pittura di gusto cubista. Nel 1911 espone al Salon des Indépendents lavori nei quali rivela il suo interesse per l’orfismo e la poetica futurista.
Benché Léger venga considerato come il creatore di un nuovo linguaggio, in realtà è stimato da molti come un artista monotono e superficiale. Abbandonate le avanguardie artistiche, Léger si interessa all’acciaio, al ferro e alle macchine.




F. Léger, Les perroquets, 1933


La sua pittura si rivolge così ai temi che riguardano l’uomo, l’officina, la città. Dopo la prima guerra mondiale Léger decide di vivere la realtà, quindi la civiltà industriale guiderà la sua pittura. Tutto diventa ingranaggio di una macchina, in cui viti, cunei, bulloni sono integrati da occhi, orecchie, braccia, mani e volti. Si crea un inscindibile binomio uomo-macchina, incorniciato in un’architettura di grande effetto.
Nel 1940, quando la Francia viene occupata dai tedeschi, Léger ritorna per la quarta volta in America e, a New York, ritrova altri illustri esiliati, come Breton, Mondrian, Chagall…Qui guarda con ammirazione la “città verticale” che sperimenta nuove vie con l’archeologia industriale. Affascinato dal mondo americano, Léger, a sua volta, affascina i giovani artisti americani, come Roy Lichtenstein e Rauschenberg.
Ed è proprio il confronto tra Maestro a allievi che caratterizza la mostra di Basilea.




F. Léger, Les constructeurs, 1950



La mostra è visitabile fino al 7 Settembre 2008.

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