ARTE - A cura di Rosa Roselli
Tutti i diritti riservati
A cura di Rosa Roselli

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MARIO SCHIFANO



(Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna)





M. Schifano, Incidente D662, 1963


Mario Schifano (Homs,Libia, 1934 – Roma 1998), autodidatta, artista “maledetto e trasgressivo”, lavorò a Roma. Di sé disse di aver fatto solo la terza elementare e di essere stato affascinato, a vent’anni, “dai paletti bianchi e neri che i geometri mettono per terra per i rilevamenti topografici”.
La sua fonte d’ispirazione fu la realtà, la sua creatività fu esplosiva e lavorò sempre con grande velocità. Inseritosi prontamente negli Anni Sessanta nell’ambiente romano, nel quale dominava l’arte informale e tutto quanto proveniva dall’America, Schifano scelse la strada della Pop Art, diventandone a Roma il principale esponente. Egli creò in forma originale un linguaggio che trova i suoi punti di riferimento in artisti come Johns, Dine e Warhol, ma rielaborato con libera pittoricità.




M. Schifano, Senza titolo, 1997


Nei suoi quadri rientrano elementi propri della realtà urbana, come i segnali o le parole dedotte dalle insegne pubblicitarie, ma anche immagini prese dai media e realizzate con pittura a spruzzo e mascherine o con la tecnica della serigrafia.
Dal 1966 al 1970 l’artista dipinge quadri come “Futurismo rivisitato”, “Compagne, compagni”, “Paesaggio TV”. Schifano esprime in modo corrosivo la sua artisticità pittorica, che rende manifesta con il metodo dell’appropriazione, dell’occultamento e con l’intervento sull’attualità, sui motivi delle avanguardie e sui simboli della lotta politica.
Egli con l’immagine dello “schermo televisivo” media la sua concezione del reale con una pittura carica e rigogliosa, già evidente nei monocromi e negli “schermi bianchi” della fine degli Anni Cinquanta. Così vanno intesi i suoi “Paesaggi italiani”, i suoi “Alberi”, le sue “Stelle” e tutte le sue rivisitazioni.
Negli Anni Settanta Schifano realizza l’immagine o attraverso la macchina fotografica o l’emulsione sulla tela nei “Paesaggi TV”, con cui si impossessa del mondo della pubblicità televisiva per distruggerlo con la sua ironia.
La sua è una pittura segnica e dinamica.




M. Schifano, Campo di grano



La mostra è visitabile fino al 29 Settembre 2008.

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