ARTE - A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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(Cremona, Museo Civico Ala Punzone)
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“…chi dipinge non è mai soddisfatto. Ma la cosa peggiore è che non si termina mai. Non c’è mai un momento in cui puoi dire: “Ho lavorato bene e domani è domenica”. Non appena ti fermi è ora di ricominciare. Si può lasciare da parte una tela dicendo che non si ha più voglia di metterci mano. Ma non si può mai scrivere la parola fine” (Picasso).
Questa raccolta è una specie di condensato dell’opera picassiana, dalla “celestina” (tragicommedia di Calisto e Melibea) alla vita quotidiana. Un’opera corposa, non facilmente visibile nella sua completezza. E’ dunque una specie di racconto visivo, ma senza coerenza; tutto è mescolato e sovrapposto. “La pittura è più forte di me, mi fa fare ciò che vuole” dice l’artista. Le tecniche d’altra parte sono diverse: schizzi su lastre di rame, puntesecche, acqueforti, acquetinte dall’esecuzione e dal gesto immediato. L’opera, uno specchio in cui si riflettono allegria e comicità, richiede per essere capita uno “spirito pronto all’allegria, agli scherzi, alle burle, alla comicità, al buon umore e al piacere…” (Brigitte Baer).
Picasso, Raffaello e soli, si abbracciano sul pavimento, 1968 La mostra è visitabile fino al 28 Giugno 2009.
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