ARTE - A cura di Rosa Roselli
Tutti i diritti riservati
A cura di Rosa Roselli

Tutti i diritti riservati


PICASSO, SUITE 347





(Cremona, Museo Civico
Ala Punzone)




Picasso, Fumetto


“…chi dipinge non è mai soddisfatto. Ma la cosa peggiore è che non si termina mai. Non c’è mai un momento in cui puoi dire: “Ho lavorato bene e domani è domenica”. Non appena ti fermi è ora di ricominciare. Si può lasciare da parte una tela dicendo che non si ha più voglia di metterci mano. Ma non si può mai scrivere la parola fine” (Picasso).


Negli Anni Sessanta Picasso viene considerato solo come il “maestro” che deve essere osannato e ammirato, mentre l’artista evita qualsiasi celebrazione, evita di ripetersi nella formulazione delle sue opere e desidera, pur rimanendo fedele a se stesso, rinnovare la sua pittura, piegarla alla sua fervida fantasia. Tuttavia, come accade a tutti, la maturità genera in lui una nuova espressività da cui provengono innovative sperimentazioni. Al centro del suo interesse c’è sempre l’uomo, l’individuo che è reso, nel disegno, con tratto rapido, ma, seppur sia di grande e virtuosa abilità, risulta eccessivo e trasgressivo. Nasce così “Suite 347” (1968), una serie di 347 incisioni, in cui è condensato il suo immaginario, dalla corrida alla mitologia greco-romana e al paesaggio mediterraneo.



Picasso, Conversazione muta


Questa raccolta è una specie di condensato dell’opera picassiana, dalla “celestina” (tragicommedia di Calisto e Melibea) alla vita quotidiana. Un’opera corposa, non facilmente visibile nella sua completezza. E’ dunque una specie di racconto visivo, ma senza coerenza; tutto è mescolato e sovrapposto. “La pittura è più forte di me, mi fa fare ciò che vuole” dice l’artista. Le tecniche d’altra parte sono diverse: schizzi su lastre di rame, puntesecche, acqueforti, acquetinte dall’esecuzione e dal gesto immediato. L’opera, uno specchio in cui si riflettono allegria e comicità, richiede per essere capita uno “spirito pronto all’allegria, agli scherzi, alle burle, alla comicità, al buon umore e al piacere…” (Brigitte Baer).




Picasso, Raffaello e la Fornarina. XXIII :
soli, si abbracciano sul pavimento, 1968


La mostra è visitabile fino al 28 Giugno 2009.



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