ARTE - A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
|||
|
|
||
A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
|||
ANDREA BRUSTOLON
|
|
||
“Pons, più felice dei direttori dei Tesori di Dresda e di Vienna, possedeva una cornice del famoso Brustolon, il Michelangelo del legno”
Andrea Brustolon (Belluno 1660-1732), figlio dello scultore in legno Jacopo,nel 1677 si trasferì a Venezia, alla scuola del Parodi. Ben presto si recò a Roma dove rimase affascinato non solo dalla scultura classica, ma anche dai capolavori di Bernini. Ritornato a Venezia, iniziò a creare sculture in legno e mobili, soprattutto per la famiglia Venier, sua protettrice. Nel 1720 rientrò a Belluno e aprì bottega, ottenendo lì molte commissioni. L’artista amò sempre definirsi “scultore di figure” che sono veramente meravigliose per gli intrecci di fiori, foglie e animali, con dettagli ora curiosi ora esotici. Brustolon conseguì risultati assai pregevoli anche nella resa dei personaggi; eccezionale è la rappresentazione del dramma di Cristo sulla croce, della Madonna dolente e, più in generale, di tutte le figure, dai Santi agli Angeli colti nel momento dell’alzarsi in volo. La scultura lignea ha senza dubbio conosciuto a Venezia e nel Veneto il suo momento più fulgido, proprio nell’età barocca per essere un’arte plastica che consente all’artista una ricca inventiva. Tuttavia solo pochi scultori come il Nostro sono stati in grado di creare opere di tale vigoria al punto da essere messe a confronto, ma sullo stesso piano, con quelle in marmo e in pietra. Giustamente Balzac definì Brustolon “le Michel-Ange du bois”, perché l’artista nostro rappresenta il momento apicale in cui l’artigiano diventa artista, emblema di quello sconvolgimento sociale che fu il principio ispiratore del Concilio Tridentino.
La mostra è visitabile fino al 12 Luglio 2009.
|
|||
Archivio |