ARTE - A cura di Rosa Roselli
Tutti i diritti riservati
A cura di Rosa Roselli

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CAPOLAVORI DELLA MODERNITÀ

OPERE DALLA COLLEZIONE DEL KUNSTMUSEUM WINTERTHUR

(Rovereto, Mart)





A. Sisley, La Chiesa di Moret al sole del mattino, 1893

Winterthur è una cittadina della Svizzera tedesca che, da oltre un secolo, è riuscita a realizzare la terza collezione  d’arte moderna del Paese, grazie alla generosità di alcune famiglie locali che hanno donato le loro collezioni, comprendenti opere di Monet, Van Gogh, Picasso, Klee, Mondrian… E’ una raccolta eccezionale che spicca per la qualità delle opere e che, in questo periodo, è visibile presso il MART di Rovereto. La mostra offre la possibilità di gustare e apprezzare dal vivo ben 240 capolavori che si collocano in quell’arco di tempo compreso tra l’Impressionismo, il Cubismo, l’Astrattismo e il secondo dopoguerra. Il percorso incomincia con alcuni paesaggi di Corot e Boudin, gli artisti che precedono nell’immediato gli impressionisti: Monet, Sisley,Pissarro e Cézanne si distinguono per la luminosità delle loro opere, mentre Van Gogh dà vita ad una pittura completamente libera nell’impostazione e nelle pennellate, a testimonianza della rapida evoluzione della sua ricerca pittorica tra il 1888 e il 1889. Lo spazio successivo è dedicato al momento romantico-simbolista con Delacroix e Odilon Redon, i cui lavori sono piena espressione della corrente simbolista, cui appartiene anche Ferdinand Hodler, maestro svizzero.



Odilon Redon, Alsazia o Monaco che legge


Le Avanguardie sono precedute da una sezione di passaggio, in cui si trovano dipinti di artisti che ignorano qualsiasi richiamo oggettivo e figurativo e, attraverso la ricerca sul colore e sulla luce, dirigono la loro attenzione al cubismo di Delaunay e all’astrattismo di Klee e Kandinskij. Al Cubismo è dedicata una sezione con opere di Picasso, Gris e Léger, mentre la ricerca dalla scomposizione cubista all’affermazione di una pittura non oggettiva è illustrata dalle opere di Van Doesburg e Mondrian. Le opere di Hans Arp e i “mobile” di Calder rinviano agli studi sulla forma.




J. Gris, Bottiglia e compostiera, 1920

Si passa quindi alle ricerche degli artisti che, dagli Anni Venti, si dedicano all’indagine degli aspetti più oscuri e profondi della realtà attraverso il sogno e lo studio dell’inconscio. Si possono quindi apprezzare in quest’ambito i dipinti di De Chirico, Max Ernst, Magritte. A questi artisti sono affiancati alcuni pittori della Neue Sachlichkeit (Nuovo Realismo) come Stoecklin, Dietrich e Kanoldt. Infine attraverso Picasso e i Maestri del primo Novecento si giunge alla pittura informale degli Anni Cinquanta con Jorn e Appel, mentre Tàpies utilizza materiali poveri in nome di una nuova espressività.  Con Tobey, Guston e Chamberlain si arriva all’arte americana più recente, di tendenza minimalista, rappresentata da Tuttle, Marigold, Kelly e Marden. Infine le opere di Hamilton, protagonista della cultura pop, di Artschwager e Richter portano il visitatore alla conoscenza dell’arte contemporanea.



F. Jodler, Sguardo sull’infinito, 1913/14-1916

La mostra è visitabile fino al 10 Gennaio 2010

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