ARTE - A cura di Rosa Roselli
Tutti i diritti riservati
A cura di Rosa Roselli

Tutti i diritti riservati


ANDREA POZZO.
IL TRIONFO DELL’ILLUSIONE





(Trento, Museo Diocesano Tridentino)




A. Pozzo, Affresco della volta della Chiesa di Sant’Ignazio, Roma


Andrea Pozzo (Trento 1642 – Vienna 1709), educato dai Gesuiti a Trento, si avvia allo studio dell’arte con maestri veneziani, a noi sconosciuti. Nel 1665 è a Milano e qui entra nella Compagnia di Gesù in San Fedele, dove raggiunge solamente il grado di coadiutore, spettandogli così il titolo di “fratello”. Nel capoluogo lombardo Pozzo si dedica alla progettazione di apparati per feste religiose e si perfeziona nell’uso delle forme prospettiche. Fratello Andrea però non si ferma a Milano, ma viaggia per l’Italia settentrionale: sicuramente soggiorna a Genova, dove realizza gli affreschi per la Chiesa del Gesù; poi è forse a Venezia, mentre nel 1679 è certamente a Mondovì, chiamato dai Padri Gesuiti per decorare la nuova Chiesa, dedicata a San Francesco Saverio. Il ciclo eseguito a Mondovì suscita interesse nei confronti dell’artista che viene subito invitato a Torino per affrescare la volta della Chiesa dei Santi Martiri. Nel 1681 il Padre Generale Oliva, su consiglio del Maratta, invita Pozzo a Roma per abbellire la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola. Qui esegue varie opere, tra le quali il suo capolavoro ossia l’affresco della volta con il trionfo di Sant’Ignazio. Nel 1700, senza muoversi dalla Capitale, progetta il Duomo di Lubiana ed architetture per diverse chiese. Nel 1702 circa è a Vienna, chiamato dall’imperatore Leopoldo, cui dedica un suo trattato di prospettiva. A Vienna il Nostro è impegnato a ricostruire l’interno della Chiesa dei Gesuiti, nell’esecuzione dell’affresco della volta della Biblioteca e di quella del Palazzo Liechtenstein; progetta anche l’altar maggiore ai Francescani. Tra il 1703 e il 1709 esegue la sua ultima opera che consiste nel rinnovare la Universitatskirche di Vienna. Andrea Pozzo muore il 31 Agosto 1709 e la sua salma è tumulata nella cripta della Chiesa dei Gesuiti a Vienna.



 A. Pozzo, Trionfo


La multiforme attività di Pozzo testimonia il favore dei contemporanei, benché la critica neoclassica l’accusasse di aver fatto “un’architettura alla rovescia”, qualificando la sua arte come “confuso delirio di fantasia” (Malizia). Solamente lo studioso Fiocco mostra di comprendere l’opera pozziana, rilevando che “l’illusionismo” del Seicento si conclude nell’ambito della teoria artistica con il trattato di Andrea Pozzo, intitolato “Prospectiva pictorum et architectorum”, edito a Roma, in due volumi, nel 1693 e nel 1700, ciascuno corredato da tavole eccezionali. L’attività letteraria è ad integrazione di quella figurativa ed architettonica, cosicché l’intera produzione di questo “fantasioso” Maestro, sia “essa pittura o scultura rappresenta l’ultimo e insuperabile grido dell’illusionismo”. Inoltre Fiocco sottolinea l’importanza storica del Nostro “vessillifero anche al di là delle Alpi del gusto illusionistico, ricco di risultati e di fortuna per tutto il Settecento nostrano e straniero”. Benché non si possa considerare Pozzo come un continuatore di Melozzo da Forlì, tuttavia si deve riconoscere che il genio di Pozzo risplende negli affreschi di Sant’Ignazio a Roma, nel Liechtenstein a Vienna e nelle sue invenzioni architettoniche. La mostra, la prima a carattere monografico, riguarda la produzione giovanile di Pozzo per la Lombardia , il Piemonte e la Liguria negli anni che precedono il suo trasferimento a Roma. Il percorso espositivo è costituito da circa quaranta opere tra pale d’altare, quadri di devozione privata e bozzetti, provenienti da luoghi di culto, musei e collezioni private lombarde, piemontesi, liguri e trentine.  Completano la conoscenza di Andrea Pozzo altre due mostre allestite: una a Mondovì, dove è possibile visitare la Chiesa di San Francesco Saverio, in fase di restauro non solo della fabbrica, ma anche degli affreschi del Nostro; l’altra a Roma, presso l’Istituto Nazionale per la Grafica , impostata sull’arte della prospettiva, praticata da Pozzo e divulgata attraverso il suo trattato. La rassegna comprende oltre 160 oggetti tra bozzetti in pittura e scultura, disegni, incisioni e libri.



A. Pozzo, Trionfo di San Francesco Saverio, Mondovì


La mostra è visitabile fino al 5 Aprile 2010


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