ARTE - A cura di Rosa Roselli
Tutti i diritti riservati
A cura di Rosa Roselli

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GIORGIONE





(Castelfranco Veneto,
Museo Casa Giorgine)




Giorgione, Madonna col Bambino


Giovanni Zorzi, soprannominato da Vasari “Zorzon”, (Castelfranco Veneto 1477/78 – Venezia 1510) ottenne come artista grandissima fama già presso i suoi contemporanei. Allievo probabilmente di Giovanni Bellini, studiò le opere di Antonello da Messina e forse conobbe Leonardo a Venezia. Sicuramente la sua formazione non seguì il tradizionale lavoro a bottega, ma i contatti con l’ambiente umanistico veneziano e con lo Studio padovano di filosofia stimolarono la sua originalità inventiva, suffragata dall’ interesse per la musica e la poesia. Breve fu la sua attività come la sua vita. Le sue opere più famose sono l’<Adorazione dei pastori> (Washington), < La Madonna leggente> (Oxford), la <Giuditta> (Hermitage) e la pala del Duomo di Castelfranco. In questi lavori Giorgione riprende i motivi della tradizione veneta, dà nuovo valore al paesaggio e modula con estrema sensibilità i rapporti luminosi e cromatici. Con “I tre filosofi” (Vienna) e “La tempesta” (Venezia) il pittore avvia quella riforma tecnica del “dipingere solo con i colori” (Vasari) che porta alla creazione del motivo centrale della sua arte ossia la profonda e vitale relazione tra uomo e natura.



Giorgione, Madonna col Bambino tra San Francesco e San Nicasio,
Pala di Castelfranco


L’opera del Nostro è stata definita “limpido specchio del Rinascimento alla sua altezza suprema” (Berenson) e in pochi anni diventerà il punto di riferimento per una generazione di pittori, tra i quali si possono ricordare Tiziano, Sebastiano del Piombo, Palma il Vecchio. La mostra, realizzata per celebrare i 500 anni dalla morte di Giorgione, è importante perché consente di rileggere i documenti d’archivio, per cui è possibile, ad esempio, stabilire la discendenza del pittore da una ricca famiglia “del contado”. Interessante è anche la presenza di opere di artisti che hanno avuto contatti con il Nostro, come Bellini e Tiziano, come pure è utile la conoscenza dei lavori giovanili per approdare alle grandi opere di questo Maestro, che nei ritratti rivela buona attitudine all’indagine psicologica del personaggio ritratto. Sono esposte anche le opere di non certa attribuzione e poi si possono ammirare i capolavori di Bellini, Vincenzo Catena, Durer, Perugino, Cima da Conegliano. A Sebastiano del Piombo e a Tiziano toccherà poi il compito di portare avanti la lezione del Maestro, morto improvvisamente a trent’anni di peste.




Giorgione, La Tempesta


La mostra è visitabile fino al 11 Aprile 2010


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