Rubrica
a cura di Attilio Mazza


RIVEDERE IL NOSTRO CREDO

PER CONQUISTARE LA LIBERTA



Osho, «Liberi di essere», Mondadori, 346 pagine, € 13,00


Osho (1931-1990) è stato un Maestro di Realtà famoso in tutto il mondo quale artefice di una ribellione fondata sul senso critico e sul rifiuto di assumere qualsiasi norma di vita o valore sociale, solo perché comunemente condivisi o perché tramandati da una qualsiasi tradizione. A Pune, in India, creò la fiorente comunità sorta ispirandosi alla sua visione di un Uomo Nuovo: da tutto il mondo migliaia di persone la visitano ogni anno per immergersi in un contesto di salute globale che rende chiaro il senso di un nuovo stile di vita, fondato sull'armonia, la pace e la quiete interiore.

Di questo grande “spirito” Mondadori pubblica una nuova raccolta di insegnamenti intitolata: «Liberi di essere». Introducendo i saggi per una nuova spiritualità, Osho scrive:

«Dobbiamo cambiare la nostra consapevolezza, creare più energia meditativa nel mondo, sviluppare più amore. Dobbiamo distruggere il vecchio – la sua bruttura, le sue putride ideologie, le sue stupide discriminazioni, le superstizioni idiote – e creare un nuovo essere umano dagli occhi limpidi e dai valori nuovi. Una discontinuità con il passato: questo è il significato della ribellione. Queste tre parole ti aiuteranno a capire: riforma, rivoluzione e ribellione. Riforma vuol dire modifica. Il vecchio resta, ma gli dai una nuova forma, un aspetto rinnovato: è come ristrutturare un vecchio edificio. La vecchia struttura resta in piedi: le dai una lavata, la ripulisci, apri porte e finestre qui e là. La rivoluzione va più in profondità della riforma. Il vecchio rimane, ma vengono introdotti più cambiamenti, anche nella struttura di base. Non stai solo ritinteggiando la facciata e aprendo porte e finestre: stai aggiungendo qualche piano, avvicini l'edificio al cielo. Tuttavia, il vecchio non viene distrutto, resta nascosto dietro al nuovo, ne costituisce le fondamenta. La rivoluzione è una continuità con il vecchio. La ribellione è una discontinuità. Non è né riforma né rivoluzione: semplicemente, ti sconnetti da tutto ciò che è vecchio. Le vecchie religioni, le vecchie ideologie politiche, il vecchio essere umano... ti stacchi radicalmente da tutto ciò che è vecchio; riparti da zero, inizi la vita da capo. Il rivoluzionario cerca di cambiare il vecchio; il ribelle semplicemente ne esce, come il serpente che si lascia alle spalle la vecchia pelle senza mai guardarsi indietro».

E ancora: « La Rivoluzione francese ha fallito, la Rivoluzione russa ha fallito, la Rivoluzione cinese ha fallito. Persino la rivoluzione gandhiana è fallita, in India, e sotto gli occhi di Gandhi. Egli ha insegnato la non violenza per tutta la vita e il Paese si è diviso davanti a lui: milioni di persone sono state uccise o bruciate vive, milioni di donne sono state stuprate. Lo stesso Gandhi venne assassinato. È una strana fine per un santo non violento!»

Il tema della libertà sembra esaltare al massimo la carica rivoluzionaria del pensiero di Osho, il mistico indiano che con i suoi insegnamenti contro corrente ha conquistato milioni di seguaci in tutto il mondo. La vera libertà, conferma in questo nuovo libro, si ottiene solo mettendo in discussione tutte le nostre credenze, i nostri pregiudizi, il nostro dato per scontato. E pagina dopo pagina sfida il lettore a sgombrare la mente da tutte le idee imposte o acquisite e a trovare e a percorrere il proprio sentiero individuale verso la libertà.