Rubrica
a cura di Attilio Mazza


IL MONDO FRA CENTINAIA DI ANNI



Brian Weiss, «Molte vite, un'anima sola», Mondadori, 258 pagine, € 14,00



Brian Weiss, laureato alla Columbia University e alla Yale MedicaI School, ha diretto per anni il dipartimento di Psichiatria al Mount Sinai MedicaI Center di Miami, città dove vive. Oggi ha uno studio privato con cui collaborano psicologi che praticano la terapia della regressione e utilizzano le tecniche di psicoterapia spirituale. Tiene seminari, corsi e programmi di training in tutto il mondo. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia da Mondadori, «Molte vite, un'anima sola», è più che sconcertante. Documenta come attraverso la regressione sia possibile viaggiare non solamente nel passato ma anche nel futuro.

Le prime sedute di regressione, scrive Weiss, gli spalancarono dimensioni di cui ignorava l’esistenza, Era sbalordito e spaventato. «Chi mi avrebbe creduto? lo stesso ci credevo? Ero impazzito? Mi sentivo come un bambino a conoscenza di un segreto che, se rivelato, avrebbe cambiato per sempre il modo in cui vediamo la vita. [...] Oggi, però, sono nuovamente scioccato ed elettrizzato dalle conseguenze della mia ultima scoperta: ora posso portare i miei pazienti nel futuro e vederlo insieme a loro. [...] Mi ci sono voluti ventiquattro anni per cogliere la semplice verità che sta alla base di questo libro. Noi siamo immortali. Noi siamo eterni. La nostra anima non morirà mai. [...] Preparandoci all'immortalità placheremo le paure presenti, avremo un'opinione migliore di noi stessi e cresceremo spiritualmente. E, allo stesso tempo, guariremo le nostre vite future».

Weiss rompe, quindi, un'altra barriera e un altro tabù: quello del futuro. Diventato celebre per le sue sedute di regressione, nelle quali faceva rivivere ai propri pazienti le vite precedenti, inaugura adesso la tecnica della terapia della progressione.

Dopo aver accompagnato il lettore in un lungo e sorprendente viaggio, Weiss conclude: «Anche se credo che esistano biforcazioni nella nostra vita e che la progressione al futuro possa aiutarci a decidere quale cammino prendere, credo anche che esistano biforcazioni nella vita del mondo e che più riusciamo a vederle e a capirle, maggiori possibilità avremo di evitare la distruzione del nostro pianeta. Ecco perché ho usato i miei seminari come un mezzo profetico. Ripeto, non c'è modo di verificare le mie scoperte, e con il tempo sono sicuro che svilupperò metodi sempre più puntuali per perfezionare quanto verrà descritto da chi si è avventurato nel futuro remoto. So per certo che i partecipanti ai miei seminari (attualmente molti più di duemila) hanno una visione unanime del futuro e, seppur con qualche titubanza, sono in grado di delineare il profilo generale di uno scenario che continuerò a esplorare. Nelle mie progressioni di gruppo, come ho osservato, cerco di portare i partecipanti a tre fermate nel viaggio nel futuro: tra cento anni, tra cinquecento anni e tra mille anni. Non è un processo rigoroso. Le persone sono sempre libere di esplorare ogni dimensione in qualsiasi periodo. Ma come linea guida ci è di aiuto. Che cosa abbiamo scoperto? Tra cento anni o persino duecento il mondo è quasi uguale a com'è ora. Ci sono state calamità naturali e, calamità causate dall'uomo, tragedie e disastri, ma non a livello planetario. Ci sono più tossine, più sovraffollamento, più inquinamento e un maggior surriscaldamento della Terra; ci sono meno malattie virulente e sono stati scoperti metodi migliori per far crescere e raccogliere cibo e così via (…)  Dopo questo periodo – che potrebbe essere fra trecento anni come tra seicento – inizierà un periodo cupo, un secondo Medioevo (…) Non so che cosa abbia indotto l'oscurità, comunque vediamo una popolazione notevolmente diminuita. E’ possibile che la spiegazione dipenda da un calo nell'indice di fertilità a causa dell'inquinamento ambientale; ci sono già prove scientifiche più che sufficienti che l'indice di mobilità degli spermatozoi è calato. Ma è anche possibile che i responsabili siano i virus, i veleni, gli asteroidi, le meteore, le guerre, le catastrofi o una calamità ancora sconosciuta. Alcuni di noi non si reincarneranno in quel periodo (…) In Messaggi dai Maestri ho scritto del timore che il mondo si stesse muovendo da una scuola pluriclasse, dove erano riuniti insieme gli scolari di svariate classi, a due diverse scuole, l'elementare e la media. Ma la scuola superiore non è qui, e non ci sarà fino a quando non avremo fermato il dilagare dell'inquinamento, della distruzione e della morte».