Rubrica
a cura di Attilio Mazza


LA SAGGEZZA TRASMESSA DAL CORANO



«Maometto e i diamanti del Corano. Storie di saggezza e detti del Profeta», a cura di Hafez Haidar, Oscar Mondadori, 138 pagine, € 8,80



«Nel VI secolo d.C. l'Oriente, terra di Profeti e culla di eventi eccezionali, era travagliata dalle barbarie, dall'infanticidio, dalle guerre fratricide, dalle scorrerie tribali, dall'odio, dalle razzie dei nomadi e dall'ignoranza. I notabili che detenevano il potere sfruttavano i poveri e gli schiavi, adoravano le statue e le forze soprannaturali. Nel VII secolo visse un uomo che cambiò le sorti di quel mondo, trasformando le tribù beduine in una sola comunità, o Ummah, unita dalla fede e sottomessa a un solo Dio, sommo creatore dei mondi, del giorno e della notte».

Così scrive Hafez Haidar, esperto di letteratura e cultura araba, introducendo il ,libro «Maometto e i diamanti del Corano. Storie di saggezza e detti del Profeta», edito da Mondadori nella collana Oscar. E aggiunge che se vogliamo scoprire lo scrigno magico sul quale il tempo ha depositato la polvere per rinvenire i veri diamanti di quel pastore analfabeta al quale Dio ha rivelato il suo Verbo, troveremo «in tutto il loro fulgore racconti imperniati sull'amore, sulla figliolanza, sulla tolleranza, sulla pietà, sul perdono, sull'elemosina, sul matrimonio, sulla vicinanza e sul sacrificio fino all'estremo dono della vita». Massime, quindi, che si intrecciano l'una all'altra, «simili a uno sciame di stelle che illumina il cammino dell'uomo assettato di luce e di verità».

Il nucleo narrativo «si snoda attorno a Muslim, uomo eclettico e versatile, vero conoscitore della storia di Maometto (Muhammad), oltre che compilatore illustre degli hadìth (i suoi detti e le sue azioni)». Nell'ora più calda del giorno Muslim narra le storie del Profeta dell’Islam alla folla che gremisce la grande moschea che sorge poco distante da dove sarà sepolto. Hafez Haidar invita, quindi, ad affidarsi alle sue coinvolgenti parole «per conoscere meglio un uomo analfabeta che riuscì a imporsi come predicatore, legislatore, guerriero e stratega. Alla fine di questi racconti Maometto si rivela a noi come un personaggio profondo, vero conoscitore dei misteri dell'anima, uomo carismatico e caritatevole, Profeta umile e al contempo compassionevole».

Questo libro attinge dunque alla vera fonte dell'Islam, alla sunnah e agli hadìth di Maometto, due termini adoperati dai musulmani per indicare le linee essenziali della vita di Maometto (sunnah) e i suoi detti e le sue azioni (hadìth). Essi sono stati trasmessi oralmente, da persone degne di fede, di generazione in generazione, prima e durante l'espansione islamica in Oriente e in Occidente. Dopo la scomparsa di Maometto, avvenuta nel 632 d.C., gli hadìth e la sunnah vennero raccolti da dotti compilatori che provvidero a dare notizie non soltanto sul Profeta dell'Islam, ma anche sull'originalità e la veridicità della documentazione.

«Per i musulmani – annota ancora Hafez Haidar –, la registrazione delle azioni e dei detti del Profeta ebbe una funzione molto più importante che soddisfare semplicemente la curiosità del pubblico interessato a conoscere certi aspetti della vita, le abitudini e le opere di Maometto. In realtà, la registrazione delle azioni e dei detti di Maometto tende essenzialmente a costruire l'esemplificazione del comportamento islamico e a rappresentare, nella loro attuazione pratica, i modelli di linea di condotta islamica, fornendo gli ammaestramenti e gli insegnamenti necessari per una corretta applicazione, islamicamente autentica, dei comandamenti coranici».