Rubrica
a cura di Attilio Mazza


IL DIO SOLE E IL CRISTIANESIMO



Franz Altheim, libro «Deus invictus. Le religioni e la fine del mondo antico», Edizioni Mediterranee, 186 pagine, € 12,50


Franz Altheim (1898-1976), insigne studioso della religiosità tardoantica, docente di Storia antica in alcune Università tedesche, nel libro «Deus invictus. Le religioni e la fine del mondo antico», pubblicato dalle Edizioni Mediterranee di Roma, narra le vicende di una interazione religiosa fra mondo semitico e mondo romano, fra Oriente e Occidente.

È la storia dell'antico dio Sole e del suo culto, originatosi fra le popolazioni nomadi arabe. Dalla sua città natale, Emesa in Siria, riesce a penetrare sin nel cuore dell'Impero Romano. Una folle impresa dal tragico epilogo: Elagabalo, il lascivo sacerdote del Baal di Emesa divenuto imperatore, muore assassinato in una congiura di palazzo. Una tragedia che però non ferma l'irresistibile ascesa dell'antico dio solare. Il dio si ripresenterà in varie forme: letterarie (le Etiopiche di Eliodoro) e filosofiche (il Neoplatonismo di Porfirio), creando le premesse per la sua strumentalizzazione politica. Il dio di Emesa avrà infatti un ruolo determinante nella fortunata politica dell'imperatore Aureliano, continuata da Costanzo Cloro e da suo figlio, il più famoso Costantino.

E sarà proprio Costantino a fondere astutamente l'immagine del Sole Invitto (Solinvictus) con quella del Cristo vittorioso. Il primo imperatore cristiano sarà un punto di riferimento nella storia della religiosità tardoantica poiché riuscirà ad unire ciò che sembrava inconciliabile. Da un tardo frutto del paganesimo, maculato dalle orge e dalle superstizioni orientali – quale fu il Baal di Emesa – sorse il più etereo degli dèi, un dio destinato a unificare la religiosità antica. Un ruolo decisivo lo ebbe soprattutto la rilettura neoplatonica del suo mito, che lo rese uno dei personaggi più maestosi e avvincenti della tarda antichità.

Ancora oggi la data del Natale tradisce l'originaria ricorrenza che in Roma celebrava la nascita del Sole Invitto; una data che condizionò la politica religiosa di Costantino. Fu lui il primo e vero promotore della nuova Chiesa e alla sua volontà si deve l’affermazione, sul piano ufficiale e legale, della nuova religione, il Cristianesimo. Dopo la mitica vittoria al Ponte Milvio Costantino appoggiò la nuova religione cristiana senza per altro abbandonare apertamente il culto del dio Sole, forse anche per rassicurare i pagani. Adottò, quindi, una doppia religione: cristiana e pagana.

Il volume di Franz Altheim è completato dal saggio di Luciano Albanese dedicato alla storia del culto del Sole Invitto e dalla bio-bibliografia di Altheim a cura di Giovanni Casadio.

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