ESOTERICA - A cura di Attilio Mazza
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LA LUCE CHE ILLUMINO’ CALCUTTA E IL MONDO




Brian Kolodijchuk, «Madre Teresa sii la mia luce»,
Mondadori, 419 pagine, euro 18,50


Il 5 settembre 1997, dopo le otto di sera, Madre Teresa di Calcutta cessava di vivere. Il trapasso fu accompagnato da un evento straordinario di grande valore simbolico: improvvisamente mancò la luce in tutta la città. Persino i generatori supplementari della Casa della Carità non entrarono in funzione, contrariamente a quanto avveniva di solito. Ma ecco come padre Brian Kolodijchuk racconta l’episodio nelle ultime pagine della biografia da lui scritta «Madre Teresa sii la mia luce», pubblicata da Mondadori.
Dopo le otto di sera Madre Teresa «lamentò un dolore fortissimo alla schiena, e presto le sue condizioni furono aggravate da difficoltà respiratorie. Le sorelle della casa madre erano in ansia. Fu fatto tutto il possibile per aiutarla e furono chiamati un medico un sacerdote. Inaspettatamente l'elettricità venne meno e tutta la casa rimase al buio. In previsione di un'emergenza, le sorelle si erano assicurate due fonti indipendenti di elettricità, ma entrambe mancarono nello stesso momento, cosa che non era mai accaduta prima. L'assistenza medica, per quanto rapida ed esperta, non fu d'aiuto, perché la macchina per la respirazione artificiale non poté essere avviata. Erano le 9.30 di sera. Mentre Calcutta era al buio, la vita terrena di colei che aveva portato così tanta luce a quella città e al mondo intero si spegneva. Ma la sua missione continua».
Brian Kolodijchuk, postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione di Madre Teresa e direttore del Centro che porta il nome della Beata, ripercorre nella nuova biografia la vita di Madre Teresa attraverso i suoi scritti più intimi. L’autore incontrò la “soccorritrice” di Calcutta nel 1977 e fu una conoscenza destinata a durare fino alla morte di lei.
«Sono albanese di sangue, indiana di cittadinanza – scrisse di sé Madre Teresa –. Per quel che attiene alla mia fede, sono una suora cattolica. Secondo la mia vocazione, appartengo al mondo. Ma per quanto riguarda il mio cuore, appartengo interamente al Cuore di Gesù».
Di conformazione minuta, ma di fede salda quanto la roccia, Madre Teresa fece della sua esistenza una donazione a Cristo e ai poveri. Era un’anima piena della luce del Redentore. Nacque il 26 agosto 1910 a Skopje, ultima di cinque figli di Nikola e Drane Bojaxhiu; fu battezzata Gonxha Agnes, ricevette la Prima Comunione all’età di cinque anni e mezzo e fu cresimata nel novembre 1916.
L’intera vita e l’opera di Madre Teresa offrono testimonianza della gioia di amare. Ma vi è un altro aspetto eroico di questa grande donna conosciuto solo dopo la sua morte. Nascosta agli occhi di tutti, nascosta persino a coloro che le stettero più vicino, la sua vita interiore fu contrassegnata dall’esperienza di una profonda, dolorosa e permanente sensazione di essere separata da Dio, addirittura rifiutata da Lui. Chiamò la sua prova interiore: “l’oscurità”. La “dolorosa notte” della sua anima ebbe inizio intorno al periodo in cui aveva cominciato il suo apostolato con i poveri e perdurò tutta la vita.
La sua opera di soccorso agli ultimi suscitò l’ammirazione del mondo; nel 1979 venne insignita del Premio Nobel per la Pace «per il lavoro compiuto nella lotta per vincere la povertà e la miseria, che costituiscono anche una minaccia per la pace». Nel discorso di premiazione disse di accettarlo esclusivamente a nome dei poveri e rifiutò il tradizionale banchetto cerimoniale in suo onore; chiese che i 6000 dollari di fondi fossero destinati ai poveri di Calcutta, che avrebbero potuto essere sfamati per un anno intero: «Le ricompense terrene sono importanti solo se utilizzate per aiutare i bisognosi del mondo».
Durante gli ultimi anni della sua vita, nonostante i crescenti seri problemi di salute, Madre Teresa continuò a guidare la sua Congregazione e a rispondere alle necessità dei poveri e della Chiesa. Nel 1997 le suore di Madre Teresa erano circa 4.000, presenti nelle 610 case di missione sparse in 123 paesi del mondo. Nel marzo 1997 benedisse la neo-eletta nuova Superiora Generale delle Missionarie della Carità e fece ancora un viaggio all’estero. Dopo avere incontrato il papa Giovanni Paolo II per l’ultima volta, rientrò a Calcutta e trascorse le ultime settimane di vita ricevendo visitatori e istruendo le consorelle.
Il 5 settembre 1997 la vita terrena di Madre Teresa giunse al termine. Le fu dato l’onore dei funerali di Stato da parte del Governo indiano e il suo corpo fu seppellito nella Casa Madre delle Missionarie della Carità. Domenica 19 ottobre 2003 papa Giovanni Paolo II la proclamò Beata sul sagrato della Basilica Vaticana.