ESOTERICA - A cura di Attilio Mazza
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COME IL CRISTIANESIMO SI AFFERMÒ IN EUROPA



Julia M.H. Smith, «L’Europa dopo Roma. Una nuova storia culturale 500-100»,
Il Mulino, 136 pagine, € 52,00


Il paragrafo “Pagani e cristiani” del volume edito dal Mulino «L’Europa dopo Roma. Una nuova storia culturale 500-100», di Julia M.H. Smith, docente di Storia medievale nell'Università di Glasgow è particolarmente interessante. Getta, infatti, completa luce sull’affermarsi della religione cristiana nel continente.
Scrive a questo proposito la studiosa: «L'obbligatorietà del cristianesimo si fondava su concetti ereditari dalla tarda antichità per cui essa non era solo una religione universale ma anche la sola religione “giusta”. In questa prospettiva trionfalistica, la diffusione del cristianesimo era spesso rappresentata come sradicamento di religioni “erronee”. Rabano Mauro lo disse in maniera concisa, “il cristianesimo distrugge tutti gli errori”. Questa posizione retorica negava qualsiasi validità alle altre religioni. I loro dei erano semplicemente ribattezzati demoni, i loro insegnamenti morali e le loro pratiche di culto condannati in quanto depravati».
Distrutte le antiche religioni, il cristianesimo avanzò, dunque, come unica religione vera, pur avendo ereditato dall’antichità non poche pratiche.
Il volume propone una reinterpretazione del mezzo millennio (500-1000) che sta tra la fine dell'impero romano e la rinascita dell'Europa cristiana, periodo comunemente considerato intermezzo di decadenza e frammentazione, “secoli bui”: In verità, sostiene la studiosa, quel periodo è in realtà caratterizzato da grandi e importanti trasformazioni oltreché da marcate differenziazioni locali. L’indagine si appunta, quindi, non tanto sulle vicende politico-istituzionali o economiche ma esamina, secondo un approccio più antropologico, comportamenti e valori.
Lavorando rigorosamente su fonti d'epoca, Julia M.H. Smith mette così in luce la condizione dell'umanità del tempo rispetto all'ambiente in cui viveva, le dinamiche demografiche, le risposte alle calamità; poi le relazioni interpersonali: l'amicizia, la parentela, i rapporti fra i sessi; le gerarchie sociali; le concezioni del potere. Tratteggia in tal modo il convincente ritratto di un'epoca multiforme che sta per molti versi all'origine delle diverse specificità culturali dell'Europa. E che fu decisiva per l’affermazione del cristianesimo.