ESOTERICA - A cura di Attilio Mazza
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LA RIVELAZIONE DI CRISTO



Piero Stefani, «Apocalisse», Il Mulino, 126 pagine, € 8,80

Piero Stefani, biblista e studioso di ebraismo, docente all'Istituto di Studi ecumenici di Venezia, è autore del saggio «Apocalisse» pubblicato dal Mulino.
«”Apocalisse” è termine ben conosciuto – scrive l’autore nel primo capitolo –. Pure un orecchio non avvezzo vi coglie un suono dall'inconfondibile timbro greco. È così. La parola deriva, infatti, da apocalypsis, sostantivo a sua volta collegato al verbo kalyptein, “copro, avvolgo, inviluppo”. Il suo significato è, perciò, “svelamento, rivelazione”. Quando ci si trova di fronte a termini di origine greca traslitterati in italiano, le alternative, in genere, sono due: o si tratta di parole che esprimono una componente peculiare della cultura dell'Ellade (per esempio filosofia), o sono sostantivi moderni, di solito scientifici, inventati a tavolino (per esempio idrogeno). Il caso della parola “apocalisse” è diverso. Non si tratta di una forma di pensare o di un genere letterario tipicamente greci, né di un sostantivo recente. Gli scritti apocalittici sorsero infatti in ambito ebraico, anche se subirono influssi provenienti da varie altre culture».
Rivelazione, dunque, di che cosa? Di una serie di catastrofi che preannunciano la fine del mondo? Dell'avvento di una realtà nuova piena di gioia e priva di morte? Della signoria di Gesù Cristo sulla storia? Ma Apocalisse evoca soprattutto eventi ineluttabili, senso di angoscia, visioni enigmatiche, simboli indecifrabili. Tuttavia “Apocalisse” è anche un genere letterario e una corrente religiosa, ma soprattutto, nell'ultimo testo del Nuovo Testamento, conosciuto come “Apocalisse di Giovanni” o “Apocalisse canonica”, significa «Rivelazione di Gesù Cristo» e colloca quindi il testo in ambito decisamente cristiano.
Il saggio, attraverso la storia, la letteratura, l'arte, propone un viaggio nel mondo visionario e simbolico della rivelazione che sigilla la Scrittura.