ESOTERICA - A cura di Attilio Mazza
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UN ANTICRISTIANESIMO MAGICO



«Aleister Crowley un mago a Cefalù», a cura di Pierluigi Zoccatelli,
Edizioni Mediterranee, 144 pagine, € 13,90


La vita e l'opera di Aleister Crowley (1875-1947) travalicano il semplice interesse da parte di curiosi e adepti del celebre mago inglese: l'influenza di Crowley sull'ambiente magico contemporaneo è notevolissima, estendendosi inoltre anche a settori quali la letteratura, la pittura, la musica.
Ed questa la ragione del convegno internazionale di studi dedicato a Crowley, svoltosi a Cefalù, dove il personaggio visse fra il 1920 e il 1923 fondandovi la celebre Abbazia di Thelema. E da quel convegno è nato il libro curato da Pierluigi Zoccatelli, «Aleister Crowley un mago a Cefalù», pubblicato dalle Edizioni Mediterranee di Roma.
«Quando si parla di Aleister Crowley sulla stampa – scrive Zoccatelli nell’introduzione –lo si fa spesso insistendo in modo superficiale sui titoli apocalittici e provocatori che amava attribuirsi – come la “Grande Bestia 666” – sulle definizioni a effetto correnti – “il più grande mago nero del secolo” –, ovvero presentandolo come il satanista per eccellenza. In realtà si tratta di un personaggio più complesso – forse non meno “demonico” –, ma deve comunque far riflettere il fatto che la sua figura e il suo lascito trovino oggi più adepti di quanti non ne trovassero negli anni 1920. Scopo del presente volume, come del convegno che ne è all'origine, è un momento di pacata e documentata riflessione su questa figura, a suo modo straordinaria».
La prima parte del libro, divisa in tre capitoli, è dedicata al «Crowley cefaludese», grazie al contributo di Pietro Saja, che dal 1960 si dedica allo studio di Crowley e delle sue teorie, oltre a essere il proprietario di una ricca e inedita documentazione del personaggio inglese. Segue l'intervento di Giuseppe Quatriglio, giornalista e scrittore, autore fra l'altro di saggi e cronache letterarie. Chiude la prima sezione Domenico Marino, anch'egli di Cefalù, il quale si è distinto negli anni per l'infaticabile opera di catalogazione archeologica, ambientale e culturale cefaludese. La seconda parte concentra la propria attenzione su un'inchiesta pluridisciplinare della vita e dell'opera di Crowley con i testi di Marco Pasi, Giuseppe Saja, Giorgio Galli, Peter-R. Konig e Pierluigi Zoccatelli. La terza parte presenta due testimonianze: la cronaca del soggiorno all'Abbazia di Thelema da parte di Raoul Loveday, e la trascrizione di un manoscritto inedito di Aleister Crowley, in cui il mago rievoca le proprie impressioni su Cefalù e descrive minuziosamente i celebri affreschi che egli stesso dipinse nella Villa di Santa Barbara, contributo impreziosito dalla riproduzione di alcune fotografie a colori relative agli affreschi per la prima volta proposte al pubblico.

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