UN’ANTICA ENCICLOPEDIA ARABA PER CONOSCERE DIO
Zakariyyà ' ibn Muhammad al-Qazwìnì, «Le meraviglie del creato e le stranezze degli esseri», Mondadori, 324 pagine, € 17,00
L'erudito persiano Zakariyyà ' ibn Muhammad al-Qazwìnì (1202-1283) pubblicò l’enciclopedia della natura «Le meraviglie del creato e le stranezze degli esseri», la cui prima parte è pubblicata per la prima volta in Italia da Mondadori nella collana “Islamica” a cura di Syrnix von Hees, ricercatrice presso l’Orient Institut di Beirut, con la traduzione di Francesca Bellino.
«Il libro di al-Qazwìnì – scrive Syrnix von Hees nell’introduzione – godette da subito di una tale popolarità da diventare uno dei testi più celebri della letteratura araba. Si dice, infatti, che già l'autore avesse tenuto lezioni a commento della propria opera e che, dopo la sua morte, il libro, parzialmente ampliato, venne trasmesso e diffuso attraverso un gran numero di manoscritti, che circolarono in tutto il mondo islamico a partire dal XIII fino al XIX secolo. Grazie a circostanze fortunate ce ne è pervenuto uno, riccamente illustrato, che un allievo di al-Qazwìnì copiò nel 1280 nella città di Wàsit – situata sulle sponde del Tigri, a sud di Baghdad – nello stesso periodo in cui vi risiedeva l'autore».
Al-Qazwìnì suddivide le creature del mondo in superiori e inferiori, distinguendo così gli esseri sovralunari da quelli sublunari. Di conseguenza, l'opera è suddivisa in due parti, la prima delle quali, a sua volta ripartita in due parti, è dedicata agli esseri superiori. «In essa al-Qazwìni – annota ancora la curatrice – presenta le nove sfere celesti e descrive i sette pianeti noti al suo tempo, i cui moti erano considerati sfere che circondavano il globo terrestre. Sebbene nell'opera si segua un ordinamento che va dall'alto verso il basso, nella descrizione delle sfere celesti e in quella dei tre regni della natura al-Qazwìnì inverte quest'ordine, illustrando per prime le cose che si trovano più in basso. Per quanto riguarda i pianeti e le relative sfere, viene descritta
la Luna
, seguita da Mercurio, Venere, il Sole, Marte, Giove e Saturno. L'ottava sfera è la sfera delle stelle fisse, presentata con le costellazioni, i dodici segni zodiacali e le stazioni lunari. Segue la descrizione della sfera dell'eclittica e della sfera delle sfere, che avvolge e delimita il mondo percepibile attraverso i sensi. A conclusione di questa prima parte viene presentata una sezione in cui sono elencati gli angeli, abitanti del cielo, e un'altra in cui viene esaminato il tempo, con la descrizione dei giorni, delle stagioni e dei principali sistemi calendariali».
La seconda parte è dedicata a quanto Dio ha creato al di sotto della sfera lunare, ossia gli esseri inferiori. «Al-Qazwìnì struttura questa parte in base ai quattro elementi, vale a dire fuoco, aria, acqua e terra, che, analogamente alle sfere celesti, si stratificano attorno al globo terrestre. Vengono dunque esaminati i fenomeni meteorologici connessi con il fuoco e con l'aria. Sia nella trattazione dell'acqua sia in quella della terra, al-Qazwini aggiunge informazioni tratte dalla letteratura geografica riguardanti i mari, le montagne, i fiumi, le sorgenti, i pozzi, inserendo inoltre osservazioni sulla meteorologia. Nell'esporre le notizie sui singoli mari, l'autore ce ne dà la posizione geografica, ne descrive le isole, le forme di vita più straordinarie e le peculiarità. Tutte le informazioni sulle montagne, i fiumi, le sorgenti e i pozzi sono ordinate seguendo l'ordine dell'alfabeto arabo. Nella sezione della sfera dell'acqua al-Qazwini presenta una lunga descrizione delle più importanti forme di vita acquatiche, elencate anch'esse in ordine alfabetico».
La seconda metà dell'enciclopedia – non tradotta nella presente edizione – descrive i tre regni della natura, disposti secondo un ordine che va dal basso verso l'alto, ossia i minerali (suddivisi a loro volta in metalli, pietre e oli), le piante (suddivise a loro volta in alberi ed erbe) e gli animali, ai quali appartiene anche l'uomo, seguito dai jinn, dagli animali da sella, dagli animali da pascolo, dai predatori, dagli uccelli, dagli insetti e, infine, dagli animali di forma e di aspetto curioso.
L’autore scrisse l’enciclopedia con lo scopo «di rendere accessibile a una cerchia di lettori colti e culturalmente maturi» la bellezza del creato e aiutarli sulla via «che porta alla conoscenza di Dio».
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