ESOTERICA - A cura di Attilio Mazza
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L’ESSERE COME MUSICA DA CUI SI PROMANANO GIOIA E AMORE




Corrado Augias e di Vito Mancuso, «Disputa su Dio e dintorni»,
Mondadori, 262 pagine, € 18,50


Le ultime riflessioni del teologo Mancuso con cui si chiude il libro edito da Mondadori, «Disputa su Dio e dintorni», di Corrado Augias e di Vito Mancuso, aiutano a riflettere su un tema fra i più ardui e su cui non potrà mai essere scritta la parola difinitiva.
«Potrei concludere ricordando che Bach siglava ogni sua partitura Soli Deo Gloria. Ma erano altri tempi, chissà oggi da che parte starebbe il grande Johann Sebastian, se con me oppure con lei [Augias]. Ma non è la sigla che importa, è la musica, e la musica di Bach penetra ancora oggi nell'intimo degli uomini, credenti e non credenti, portandoli al cospetto di quelle gigantesche strutture dell'essere cui lo spirito umano può attingere con assoluta certezza. Lo stesso vale, a mio avviso, per lo spartito globale che è la vita: ha un'importanza relativa la sigla che gli apponiamo, se cristiana, ebraica, musulmana, indù, buddhista, atea o un insieme variopinto di tutto ciò. Quello che conta è la musica che ne promana e la capacità di generare amore, gioia, pace, giustizia».
Il lettore avrà compreso che in queste pagine il non credente Corrado Augias, scrittore e giornalista – autore di libri di successo sul tema, non ultimo «Inchiesta sul cristianesimo» del 2008 – e il credente Vito Mancuso, docente di teologia alla facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano, si sfidano su un tema quanto mai impegnativo: l’esistenza di Dio, ma non solo. Si confrontano, infatti, anche sulla vita, sugli interrogativi etici ed esistenziali, sulle forme di potere della religione, di cui dovrebbe, invece, esserne scevra. Discutono sull’amore e sul messaggio di Cristo, su come è stato interpretato e su come oggi viene vissuto. E ancora parlano della morte, argomento sempre attuale, e se gli esseri umani abbiano il diritto, in certe situazioni, di porre fine ai propri giorni.
Il cardinale Carlo Maria Martini ama ripetere, facendola propria, una frase del filosofo Norberto Bobbio: «la vera differenza non è tra chi crede e chi non crede, ma tra chi pensa e chi non pensa». Questo libro aiuta a pensare.