ESOTERICA - A cura di Attilio Mazza
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UN MONDO SCONOSCIUTO ALLA NOSTRA PERCEZIONE



Peter Tompkins, «La vita segreta della natura»,
Edizioni Mediterranee di Roma, 192 pagine, € 12,90

«Nel 1920 Sir Arthur Conan Doyle, creatore di Sherlock Holmes, icona di detective da romanzo, si trovò coinvolto in una reale vicenda di investigazione, forse la meno comune del secolo, ma per lui la più stupefacente: il mondo delle fate. Gli avvenimenti e le circostanze di questa indagine apparvero ai suoi occhi come "il più elaborato e ingegnoso scherzo mai giocato al pubblico, oppure un evento che in futuro potrebbe rappresentare una svolta epocale per la storia dell'umanità"».
Così scrive Peter Tompkins, nel suo libro «La vita segreta della natura», pubblicato dalle Edizioni Mediterranee di Roma. Tompkins dopo gli studi all'Università di Harvard e l'esperienza di corrispondente del «New York Herald Tribune», venne arruolato dal generale Donovan come volontario nell'OSS, il servizio segreto statunitense attivo durante la seconda guerra mondiale e in tale veste fu operativo ad Algeri, Roma, Berlino. A guerra conclusa, lavorò per la rete televisiva CBS negli Stati Uniti e in Italia, dedicandosi poi alla ricerca storica, archeologica e allo studio della natura producendo best-seller.
Convinto spiritualista, Conan Doyle fu coinvolto a 60 anni in questa singolare ricerca all'apice della sua popolarità come narratore e autore teatrale. Aveva accettato di scrivere un articolo per lo «Strand Magazine», mensile inglese illustrato, che si stava occupando di persone le quali, in diverse zone dell'Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda, si dichiaravano in grado di vedere i "piccoli esseri": creature immateriali, parte di un mondo fatato di cui Conan Doyle aveva accumulato "un sorprendente numero di casi".
«A giustificazione dell'essersi soffermato su un mondo di fantasia così inconsueto – annota ancora Tompkins –, Conan Doyle spiegò che nel razionale mondo della fisica noi vediamo oggetti limitatamente alla banda di frequenze che costituiscono il nostro spettro di colori, mentre infinite vibrazioni, invisibili ai più, esistono alle polarità».
Ma come è possibile vedere esseri al di fuori della comune percezione? «Basilare per il sapere teosofico era l'asserzione, fondata sulla millenaria saggezza orientale e su prolungate ricerche nell'occulto, che ogni corpo fisico sia composto di materia in sette differenti stati: solido, liquido, gassoso, e quattro gradi "eterici" impalpabili, compenetrati l'uno nell'altro. Inoltre l'io immortale di ciascuno era visto come composto di sette corpi distinti, compenetrati, fatti di lunghezze d'onda via via più sottili, anche queste interpenetranti, che consentirebbero all'individuo di operare su diversi livelli dell'esistenza: fisico, eterico, astrale, mentale e più in alto ancora».
Ma non solo teoria. «Quel che infranse le convinzioni filosofiche di Conan Doyle fu una lettera ricevuta il 21 giugno 1920, contenente due straordinarie fotografie mai viste prima. In una si vedeva una ragazza inglese che delicatamente tratteneva le mani di uno gnomo danzante; l'altra mostrava il volto di una ragazza più giovane che osservava un gruppo come di elfi danzanti in cerchio. A prima vista Conan Doyle ebbe l'impressione che si trattasse di un intelligente scherzo fotografico, con evidenti indizi di falsità, "un trucco scandaloso" che, vestendo i panni del suo Sherlock Holmes, era determinato a smascherare». Decise di esaminare i negativi originali dai quali erano state tratte le foto. E si convinse dell’autenticità delle riproduzioni.
Gnomi, fate, ninfe, spiriti del fuoco sono sempre stati protagonisti di miti, leggende, religioni in tutto il mondo. Incessante è stata l'indagine dell'uomo, nel corso della sua evoluzione, sul possibile mondo spirituale sotteso al mondo naturale. La ricerca subatomica della recente fisica quantistica offre singolari spunti di riflessione e di contatto con le indicazioni di un'antica sapienza sul mondo invisibile. Il libro inchiesta di Tompkins documenta tutto ciò rivelando una realtà parte di un progetto di straordinaria bellezza.

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