ESOTERICA - A cura di Attilio Mazza
Tutti i diritti riservati


Da questa settimana Esoterica ospita i contributi di Marcello Carraro, ricercatore spirituale che da anni indaga, attraverso letture e contatti, i problemi relativi alla realtà dello spirito che non si esaurisce nella conoscenza terrena ma prosegue in altre dimensioni in una evoluzione infinita.

INCONTRI I

Lo spirito

di Marcello Carraro



Questa è la prima pagina di una serie di sintetiche note dedicate ai temi della Conoscenza e della Realtà a cui siamo legati nella nostra esistenza terrena e a tutto ciò che va oltre ad essa.
Sarebbero però temi che apparirebbero disomogenei e frammentari se non esistesse un elemento fondamentale che li unisce tra loro, in una maniera totale e indissolubile come il filo di una collana.
Questo elemento è lo Spirito, come si definisce con una parola alquanto impropria e abusata, e neppure particolarmente bella, che non avrei voluto usare, ma che è quella che con immediatezza meglio permette di capire; ciò al di là di tutte i termini di derivazione religiosa che si potevano ugualmente impiegare, a cominciare ovviamente da quello di “anima” di pretta derivazione cattolica che non ho voluto intenzionalmente usare perché particolarmente limitativo e fuorviante nei suoi significati convenzionali.
Le religioni e le filosofie paradossalmente non hanno mai voluto studiare o approfondire la realtà più profonda che esiste nell'uomo; le prime per ragioni di potere e le seconde per non aver impostato coerentemente e in maniera logico-razionale tutto l'ambito spirituale, sia quello riscontrabile nell'uomo che quello a livello metafisico e trascendente.
La conseguenza di queste combinazioni è un risultato completamente alienante, che lascia l'uomo smarrito di fronte alla morte e in preda a un terrore ancestrale e miserevole. Letteralmente l'uomo non sa di avere in sé proprio quell'elemento - lo Spirito - che supera indenne la morte del corpo, la sola cosa che gli darebbe una stupenda e meravigliosa speranza in un'altra e esistenza che non sia quella del corpo e della materia.
La corrente spiritualista contemporanea più avanzata è un movimento sparuto e frammentato, poco organizzato e diviso, in una fase di transizione, in parte ancora legato ad una visione schematica ed illusoria, ancora molto umanizzata la quale si rifà ai movimenti e alle culture del passato. Una sorta di retaggio del XIXo e XXo secolo largamente superato e obsoleto pur avendo svolto un fondamentale compito pionieristico di preparazione ad una più avanzata cultura dello Spirito.
Lo Spirito nel Terzo Millennio è visto come una struttura energetica, un'energia individuale, immortale ed eterna, intelligente, libera ed autonoma. Un quid in continua evoluzione, potenzialmente infinito quale controparte cosciente dell'Universo materiale, con i suoi Principi e le sue leggi, le sue dimensioni ed energie, ma dove non sussiste autocoscienza né consapevolezza ma un totale meccanicismo. L'Universo non è il Dio di Spinoza o di altre concezioni filosofiche limitate al manifestato, come sembrano postulare anche grandi scienziati contemporanei.
Questo Spirito rappresenta, nelle sue quantità, un numero quasi infinito di individualità, con una gamma enorme di realtà evolutive sino a livelli inimmaginabili dal pensiero umano, e tutto ciò rappresenta il piano intermedio, perché Dio non è l'Essere immanente, banale ed antropomorfo delle religioni; in questo senso Dio è veramente morto come andava affermando Nietzsche. Un Dio siffatto non è mai esistito. Veramente bisogna trovare una nuova concezione del Padre.
Questo è lo Spirito che dovrebbe immaginarsi l'uomo di avere nella sua profondità, nessuno ne è sprovvisto checché ne possano pensare i materialisti, gli atei, o qualunque altra categoria del pensiero umano, perché la condizione terrena dell'uomo è null'altro che un piano esperienziale dello Spirito e non viceversa. La nostra cosiddetta spiritualità è solo una conseguenza, fra l'altro mal concepita e definita di questa realtà, quel poco o pochissimo che traspare nella condizione umana.
Riconoscere tutto questo riguardo allo Spirito è una delle basi fondamentali di partenza senza la quale non si può avanzare sul piano della Conoscenza; nell'ambito della Terra vi sono altri due elementi fondamentali per capire la Realtà e che tratteremo nel Secondo e Terzo incontro, ciò per dare subito un corpo fondamentale di Conoscenza; ma il riconoscimento dello Spirito è basilare ed irrinunciabile.
La cultura dell'uomo ha sempre posto l'individualità a livello del corpo, e questo è sempre stato l'errore della condizione umana, sebbene i Grandi Maestri abbiano sempre tentato di far comprendere che il corpo è solo un elemento impermanente e assolutamente momentaneo, la cui provvisorietà è evidente oltre ogni dubbio, ma è un'evidenza che è volutamente ignorata e sistematicamente messa da parte, noi viviamo come se fossimo eterni. Ma noi siamo Spiriti eterni che hanno un corpo provvisorio e passare a questa consapevolezza sarebbe la cosa più utile in assoluto, ma è la meno praticata; da ciò una somma di sofferenze inimmaginabili di ogni genere.
Da tutto ciò si potrebbe dire che l'uomo va contro il proprio interesse, la propria serenità e armonia, opera cioè a detrimento di quella felicità che potrebbe realizzare in Terra che, anche se poca, non guasterebbe sicuramente.
Il compito sarebbe allora quello di rivolgersi verso l'interiorità, ma non in maniera utopica, fantasiosa, irreale, eccetera, perché se lo Spirito è un ESISTENTE tutto deve coerentemente porsi in conseguenza di questa Realtà, perché allora la vita va vissuta in maniera differente e non nel modo passivo, banale, e meccanico con cui sono concepite e vissute la grandissima parte delle esistenze. La vita non deve essere un vuoto tra la nascita e la morte, benché anche nascita e morte siano grandi esperienze per lo Spirito, ma nessuno potrebbe dire che sono esperienze cercate (lasciamo stare il suicidio), ma come moltissime altre sono esperienze subite senza alcun merito particolare.
Al prossimo incontro con ogni augurio di armoniosa serenità.

(copyright Marcello Carraro)