ESOTERICA - A cura di Attilio Mazza
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Esoterica ospita i contributi di Marcello Carraro, ricercatore spirituale che da anni indaga, attraverso letture e contatti, i problemi relativi alla realtà dello spirito che non si esaurisce nella conoscenza terrena ma prosegue in altre dimensioni in una evoluzione infinita.

INCONTRI 14

L’uomo e lo Spirito

di Marcello Carraro

L'uomo ha una grandissima considerazione e presunzione di sé, della sua realtà e condizione (addirittura cosmocentrica secondo certe religioni!). Ciò non è dovuto all'uomo come essere materiale, bensì allo Spirito.
La considerazione è provocatoria e sicuramente paradossale. In altri termini ci riferiamo al fatto primario e fondamentale che il corpo umano è l'elemento che ha permesso I'incarnazione dello Spirito in Terra. Se il corpo umano non fosse stato incarnato dallo Spirito esso non avrebbe alcun valore come tale, non servirebbe praticamente a nulla, o comunque quanto ogni altra specie vivente.
Il corpo senza lo Spirito non sarebbe l’uomo come tale; e non si tratta di un gioco di parole. Parlare di corpo umano è in buona parte fuorviante, poiché esso è la risultanza – o meglio la diversificazione – di un processo evolutivo dalla scimmia antropoide del tardo Pleistocene, quella che i primatologi definiscono col termine virtuale di Pan. Una specie alquanto singolare poiché si trova esattamente al centro del processo di apparizione delle scimmie antropomorfe situata com'e tra il gorilla e lo scimpanzé.
Nessuna delle altre quattro specie di primati ha subito, neppure lontanamente, il processo evolutivo e anatomico che ha portato alla formazione dell'uomo. È un dato di fatto incontrovertibile, problema e ostacolo insolubile di scienziati e materialisti.

La diversificazione che oggi rappresentiamo come specie umana discendente dalla scimmia antropoide originaria è dovuta solo alla presenza dello Spirito, cioè di un' energia estranea, e alla sua influenza diretta o indiretta sul cervello umano, in particolare sulla corteccia cerebrale la quale, anatomicamente, ha avuto uno sviluppo eccezionale, assolutamente abnorme, se confrontata con quella dei nostri progenitori. In altre parole lo Spirito ha creato uno strumento anatomico di potenzialità illimitata, in larghissima parte ancora sconosciuto, e usato in maniera limitatissima.
Ora, riguardo a questo aspetto della cerebralità umana, la nostra è una descrizione paradossalmente ed estremamente riduttiva in confronto a quelle che le neuroscienze avanzate stanno constatando praticamente (v. Norman Dodge). I possibili circuiti neurali del cervello umano sono in numero praticamente INFINITO, il neuroscienziato Gerald Edelman ipotizza la cifra di 10 seguito da un milione di zeri. Neppure le particelle dell'Universo hanno simili potenzialità di raffronto, ma solo 10 seguito da 79 zeri, Tutto questo sarebbe spiegabile con un semplice processo biologico accaduto per caso?
II genoma umano, per parte sua e al 98%) (qualcuno afferma il 99,5%) uguale a quello dello scimpanzé che ci seguì originariamente nella scala di apparizione sulla Terra, ma che ha un cervello che è solo un terzo del nostro. L'uomo, come tale, non è quindi il mero prodotto dell'evoluzione biologica, peraltro totalmente inspiegabile, ma si è in pratica attuato verificando, di fatto, un processo unico e totalmente diverso.
Gli zoo-primatologi – come Frans de Waal – vedono il processo evolutivo umano del tutto illogico e irrazionale sul piano bio-evolutivo delle scimmie antropomorfe (in netto contrasto con certe tesi antropologiche), e noi siamo perfettamente in accordo con queste osservazioni. E’ accaduto veramente qualcosa di fuorviante e totalmente incomprensibile.
Questo straordinario e inspiegabile processo di diversificazione, unito all'atto incarnativo dello Spirito, è la base stessa dello spiritualismo contemporaneo più avanzato.
Collateralmente al processo incarnativo delle origini era, però, necessario esistesse sulla Terra un altro elemento fondamentale: un campo biopsichico, o comunque di energie tali da permettere la strutturazione di un primo "complesso animico" di contatto e collegamento tra Spirito e corpo. Questo campo biopsichico "terrestre" fu creato dagli animali che si succedettero nelle ere geologiche fino al tardo Pleistoeene, quando apparve il Pan. Detto campo biopsichico, per quanto primitivo e limitato potesse essere stato, era assolutamente necessario al processo incarnativo; la sua mancanza avrebbe creato un'impossibilità pratica, una frattura insanabile nel processo incarnativo, e probabilmente, non a caso, esistevano già due specie antropomorfe altamente specializzate, di cui la prima, l'orangutan, precedette il Pan di nove milioni d'anni.
I processi di entrata dello Spirito nella materia – in effetti – hanno connotazioni coerenti e per certi aspetti “tecnicistiche”, in totale contrapposizione alle versioni mistiche e creazionistiche religiose, fantasiose e irreali, le quali non hanno alcuna coerente credibilità e razionalità di fondo. La stessa conferma si ha riguardo al piano della conoscenza per lo Spirito della materialità che viene da milioni di anni d’incarnazioni nella materia, nel corpo, in un contesto in cui all’origine non esistevano religioni e culture, e neppure esisteva lo stesso linguaggio articolato, ma solo la pura e totale naturalità della scimmia antropoide, dell'ominide, e delle varie specie Homo succedutesi nel volgersi delle ere.
II riconoscimento scientifico di questo complesso ambito evolutivo è ovviamente impossibile allo stato attuale. La scienza, infatti, non possiede le corrette categorie metodologiche e neppure ha le possibilità e conoscenze necessarie.
Ciò che invece la scienza non può in alcun modo negare o escludere è la possibilità che nell'ambito universale esista una struttura di energie intelligentemente improntate, quelle che noi definiamo Spiriti. E questa ipotetica possibilità non può essere assolutamente negata scientificamente. Questo è il rapporto, allo stato attuale fra scienza e spiritualismo.

Al prossimo incontro l’ulteriore approfondimento del tema.

(© copyright Marcello Carraro)

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