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RECENSIONI è la sezione dedicata a tutti coloro che amano avere la compagnia di un libro, magari che li aspetti la sera sul comodino. Proporremo un Libro Amico ogni settimana, indicandone il genere, il grado di difficoltà, i temi e le qualità.

Marcello Flores

Il genocidio degli armeni

Il Mulino, 256 pagine più apparati iconografico, € 22.00


«Il genocidio degli armeni appare come oggi una delle tragedie più terribili occorse nella storia contemporanea, che può essere spiegata e compresa inserendola certamente nel processo di modernizzazione e crisi dell'impero ottomano, ma ponendo particolare attenzione al ruolo del nazionalismo e del contesto della prima guerra mondiale, che costituiscono lo sfondo che offrì la decisione e l'occasione per le deportazioni e i massacri. L'identità collettiva, che in momenti di crisi e trasformazioni istituzionali profonde costituisce una potente leva di mobilitazione, si manifesta spesso in forme emotive e irrazionali che possono essere utilizzate e strumentalizzate da élite politiche. Queste hanno in mente un chiaro disegno strategico e lo sintetizzano attorno a ideologie radicali di adesione/opposizione che fanno dell'individuazione e stereotipizzazione del nemico un momento essenziale per il proprio consenso e il proprio radicamento. Un evento come il genocidio armeno non può quindi essere compreso riducendo le sue cause a una sola delle componenti di medio e di breve periodo che si sono catalizzate all'inizio della guerra mondiale e in cui hanno avuto peso gli attori interni all'impero ottomano e le potenze internazionali, la casualità e imprevedibilità di alcuni esiti (le battaglie e le dinamiche militari) e le convinzioni e percezioni dei gruppi più forti e determinati. E’ un evento di cui, nelle grandi linee e spesso ormai anche nei dettagli e negli aspetti particolari, si conosce molto anche se molto si potrà ancora sapere e comprendere in futuro (specialmente con l'auspicabile apertura degli archivi turchi)».

Un contributo a questa conoscenza lo dà il volume edito dal Mulino, “Il genocidio degli armeni”, di Marcello Flores, docente di Storia comparata nella Facoltà di lettere dell'Università di Siena. Flores prende le mosse dal declinare dell'impero ottomano nell'Ottocento, dalle posizioni delle potenze europee sull'area, dal sorgere anche nei territori ottomani di istanze nazionaliste, per mostrare come già sul finire del secolo il governo ottomano metta in opera sanguinose persecuzioni contro gli armeni. A seguito della crisi d'inizio secolo e della perdita dei territori balcanici, la Turchia vive una radicalizzazione nazionalista che, con lo scoppio della Grande guerra, porta alla decisione di deportare e sterminare gli armeni. Fra l'aprile del 1915 e il settembre del 1916 centinaia di migliaia di armeni vengono uccisi.

Si trattò, quindi, di una pulizia etnica combinata con la distruzione di massa condotta non da uno Stato-nazione ma da un impero in crisi determinato a salvare se stesso. Questo salvataggio richiedeva, nella mente dei Giovani turchi e in molti dei loro alleati tedeschi, l'eliminazione degli armeni. Il genocidio degli armeni è ormai entrato a pieno titolo nella storia del Novecento, e la sua ricostruzione ha raggiunto un livello di approfondimento, maturità concettuale, articolazione metodologica che rende impossibile ricadere – se non da parte di chi fa un uso pubblico strumentale della storia – nella situazione di poco più di un decennio fa, quando il negazionismo aveva ancora un qualche peso e quando interpretazioni ideologiche e monocausali avevano il soppravvento.

Il volume ricostruisce analiticamente il processo, riconducendolo con attenzione all'interno della politica turca e dello scenario internazionale. L’opera s’inserisce nel quadro meritorio di raccolta, sistemazione e divulgazione di una grande tragedia umana che viene fatta da alcune istituzioni e da alcuni studiosi ed è arricchita da un corposo inserto fotografico curato da Benedetta Guerzoni con puntualmente commento.


Attilio Mazza



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