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RECENSIONI è la sezione dedicata a tutti coloro che amano avere la compagnia di un libro, magari che li aspetti la sera sul comodino. Proporremo un Libro Amico ogni settimana, indicandone il genere, il grado di difficoltà, i temi e le qualità.

Roberto Volpi

«La fine della famiglia»

Mondadori, 152 pagine, € 16.50


Venuta meno l’essenzialità dei figli – scrive Roberto Volpi, autore del libro «La fine della famiglia», edito da Mondadori – «i fattori più propriamente economici e materiali operano congiuntamente con altri, non meno potenti, associati a una trasformazione culturale che ha indebolito negli individui il senso della continuità biologica e della specie».

Gli stessi figli unici, sempre più numerosi, sono il frutto di scelte a lungo ponderate di genitori «Il figlio acquista già dal concepimento una dimensione ipertrofica che, lungi dall'incoraggiare altri figli, spinge le coppie a rinunciarvi. Le coppie volgono sempre più lo sguardo altrove, piuttosto che verso figli tanto impegnativi. La condizione di “senza figli” finisce per acquistare un fascino che prima non aveva, e le accresciute disponibilità economiche e materiali promettono di riempire questa condizione di altre cose (beni e viaggi, avventure, esperienze) che prendono il posto dei figli nel rendere comunque la vita piena e degna di essere vissuta. Il figlio è diventato al tempo stesso inessenziale, ipertrofico e sostituibile. Perso l'ancoraggio dei figli, la famiglia però si sbilancia sempre più verso la prevalenza di esigenze e spinte individuali piuttosto che verso una superiore logica familiare che riesca a conciliarle senza per questo annullarle». Queste, in sintesi, le condizioni e le prospettive della famiglia oggi.

Roberto Volpi, esperto di statistica, progettista del Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza del ministero del Welfare presso l'Istituto degli Innocenti di Firenze, afferma anche che in «un mondo globalizzato e aperto, percepito come più gravido di pericoli, incertezze e instabilità, una famiglia indebolita e in crisi d’identità cerca un nuovo cemento nella separazione dal mondo esterno».

Oggi un quarto delle famiglie italiane è formato da un solo individuo (single, divorziato, vedovo), quasi un altro quarto da coppie senza figli, e per il resto da una maggioranza di coppie con un unico figlio e da un numero crescente di famiglie con un solo genitore. Gli incontestabili dati dell'Istat, che costituiscono la fonte primaria ma non unica di questa ricerca, raccontano e tracciano anche un ritratto davvero sconcertante della società italiana, che negli ultimi decenni è cambiata ben più di quanto crediamo. In un solo decennio, dal 1991 al 2001, i single sono aumentati di due milioni e mezzo e, mentre i giovani si sposano sempre meno, le famiglie invecchiano sempre più (neanche una su tre ha un capofamiglia con meno di 45 anni).

L’autore s’interroga sulle cause della caduta della famiglia tradizionale. E perché la forza di questo mutamento non viene riconosciuta, nonostante sia stata fotografata. senza possibilità di dubbio, dai censimenti degli ultimi decenni. Con pochi numeri e molta intelligenza Roberto Volpi lancia un grido d'allarme, perché la fine della famiglia italiana non è affatto un'eventualità improbabile e distante, ma molto vicina e attuale, e non possiamo più permetterci d’ignorare una rivoluzione passata per troppo tempo inosservata.


Attilio Mazza



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