Tutti i diritti riservati
Scrivetemi qui
RECENSIONI è la sezione dedicata a tutti coloro che amano avere la compagnia di un libro, magari che li aspetti la sera sul comodino. Proporremo un Libro Amico ogni settimana, indicandone il genere, il grado di difficoltà, i temi e le qualità.

John Donne, «Poesie», con testo a fronte

a cura di Alessandro Serpieri e Silvia Bigliazzi,

Rizzoli-Bur, 790 pagine, € 18,00


John Donne (1572-1631) è il massimo poeta metafisico della letteratura inglese. Fu anche un religioso e, come tale, ricoprì il ruolo di decano della cattedrale londinese di St. Paul. Scrisse sermoni e poemi di carattere religioso, traduzioni latine, epigrammi, elegie, canzoni e sonetti. Celeberrimi sono i suoi versi di Nessun uomo è un'isola contenuti in Meditation XVII e citati da Ernest Hemingway in Per chi suona la campana e da Nick Hornby in Un ragazzo (About a Boy).

L’opera poetica di Donne è ora pubblicata da Rizzoli nella collana Bur, con testo a fronte, a cura di Alessandro Serpieri, docente di letteratura inglese all’Università di Firenze e Silvia Bigliazzi, docente all’Università della Basilicata e pure specialista di Letteratura inglese. Il ricco volume comprende Canzoni e sonetti, Poesie sacre, Sonetti sacri, Mediazioni e altri testi ed è preceduto dal saggio dei due studiosi, dalla bibliografia e dalla nota al testo. Sono stati quindi editi in italiano per la prima in questo volume le raccolte complete dei Songs and Sonets e dei Sonetti sacri, Una anatomia del mondo e Il duello della morte.

L’amore sacro e l’amore profano, dunque, ma anche la nuova scienza e le sue straordinarie scoperte, la morte individuale e lo sconvolgimento sociale raccontati nella poesia di John Donne attraverso una fitta trama di giochi linguistici – si legge nella nota al testo –, «di parallelismi sorprendenti, di arguzie e di ritmi drammatici che mai si piegano alla concettosità di maniera ma che nascono dalla passione espressiva e tormentata di uno dei maggiori poeti di lingua inglese».


Attilio Mazza



Archivio