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RECENSIONI è la sezione dedicata a tutti coloro che amano avere la compagnia di un libro, magari che li aspetti la sera sul comodino. Proporremo un Libro Amico ogni settimana, indicandone il genere, il grado di difficoltà, i temi e le qualità.

Paolo Murialdi

«Storia del giornalismo italiano»

Il Mulino, 352 pagine, € 20,00


«In epoca contemporanea almeno tre grandi cambiamenti hanno interessato il settore della comunicazione: l'invenzione della radio, l'avvento della televisione e, successivamente, della telematica», scrive Paolo Murialdi (1919-2006), insigne giornalista e studioso recentemente scomparso, introducendo il volume «Storia del giornalismo italiano», ristampato dal Mulino.

Nella lunga storia del giornalismo siamo ora entrati nell'era multimediale e dei nuovi media. Milioni di individui «navigano» in Internet, la rete delle reti estesa su tutto il globo. Le comunicazioni di massa hanno assunto caratteristiche transnazionali e interattive. Come è sempre accaduto, ma oggi con un impatto forte, le nuove tecnologie influenzano i modelli di giornalismo e il suo linguaggio.

Il giornalismo nato con le gazzette del XVII secolo si è trasformato via via col mutare non soltanto degli strumenti tecnologici ma anche delle condizioni politiche, economiche e sociali e delle tradizioni spirituali e culturali. Il dominio assoluto dell'Era Gutenberg si è protratto sino all'avvento della radio, all'inizio del XX secolo. E da allora la stampa ha perso il primato della tempestività delle notizie rimanendo, tuttavia, un importante veicolo d’informazione e di opinione. E nell'epoca della globalizzazione ci si interroga quale sarà il futuro del giornalismo d’informazione e di opinione nato con le grandi rivoluzioni liberali dell'Ottocento.

Il volume ripercorre la storia del giornalismo italiano, visto come specchio e fattore primario delle trasformazioni sociali, nell'intento non solo di ricostruire una memoria storica, ma anche di riflettere sull'evoluzione del giornale, archetipo di tutti i moderni mezzi di comunicazione.

L’opera è ricca di tutta l’esperienza dell’autore che è stato redattore capo del «Giorno» dal 1956 al 1973, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana dal 1974 al 1981, consigliere d'amministrazione della Rai dal 1993 al 1994, direttore del Laboratorio per la comunicazione economica e finanziaria dell'Università Bocconi di Milano, autore di moli libri, fra cui: «Come si legge un giornale» (1986"), «La stampa del regime fascista» (1986) e «La stampa italiana dalla Liberazione alla crisi di fine secolo» (1995), tutti pubblicati da Laterza; nonché, inoltre, «Maledetti "professori". Diario di un anno alla Rai» (Rizzoli, 1994) e «ll giornale» (Il Mulino, 1998).


Attilio Mazza



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