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Francesco Strazzari
«Notte balcanica. Guerre, crimini, stati falliti alle soglie d’Europa»
Il Mulino,238 pagine, € 15,00

Francesco Strazzari, autore del saggio edito dal Mulino, «Notte balcanica. Guerre, crimini, stati falliti alle soglie d’Europa», insegna Teoria delle relazioni internazionali, Geopolitica delle periferie europee e War and Security Studies all'Università di Amsterdam (Amsterdam School for Social Research) e tiene corsi di formazione per le forze civili e di polizia dispiegate nella regione balcanica.
Strazzari ha acquisito profonda conoscenza del tema anche attraverso ricerche svolte in molti luoghi di cui racconta. Il libro è un prezioso saggio sul rapporto tra economie illegali, criminalità e costruzione dello stato nelle periferie dell’Europa unita. Scrive che «in era di globalizzazione, nonostante la sorprendente crescita dei regimi di regolamentazione di merci e servizi, è un fatto che la linea di demarcazione che passa fra legalità e illegalità si fa sempre più labile». Ed ecco, allora le ambiguità dei casinò sloveni, dei motoscafi luccicanti di Valona o dell’Arizona Market di Brčko, luoghi in cui è difficile distinguere intrecci economici, politici, criminali e a volte anche bellici.
L’autore precisa, quindi, che «il criminale di cui si parla non è un ladro di strada, ma il criminale sovrano, in un mondo in cui tanto la criminalità quanto la sovranità sono in mutazione. Le storie raccontate in questi capitoli ci riguardano da vicino e sono "storie nere", che parlano di collusione prima ancora che di collisione fra gruppi etnici, fra legale e illegale, fra noi e loro: vittime e carnefici parlano spesso la stessa lingua e appartengono alla stessa comunità. Il lettore italiano troverà traccia di clientelismi e connivenze mafiose che ricordano da presso gli scenari nostrani. Ciò che accade di là dal mare, a est, non è il prodotto di una remota patologia locale. Nelle zone grigie della politica e dell'economia, lungo le periferie del continente, prende forma non un pallido riverbero del passato, ma una sfida presente al cuore dell'Europa».
E ancora: «Non diversamente da altre mafie, quelle dei Balcani non nascono dove lo stato e il mercato sono assenti, ma al contrario accompagnano (o guidano) la nascita dei mercati e delle strutture statali, sapendo trarre profitto tanto dall’eccesso di regole e burocrazia, quanto dai processi di deregulation».
Dopo la lunga scia sanguinosa di pulizie etniche, eccidi, ritorsioni si sperimentano dunque ora nei Balcani nuove commistioni tra economie clandestine, criminalità organizzata e complicità politiche che minacciano nuovamente il futuro europeo.
Il libro, scritto in modo agile, è interessante per i numerosi riferimenti quasi giornalistici senza perdere, tuttavia, la densità del saggio accademico.


Attilio Mazza