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Simon Cox
I segreti del Simbolo perduto

Mondadori, 1430 pagine, € 16,00

Simon Cox è redattore capo della rivista “Phoenomena” e vive a Londra. Considera i romanzi di Dan Brown un fenomeno veramente straordinario, e non solo per l’enorme numero di copie vendute. Il codice da Vinci e Angeli e Demoni sono stati in grado di suscitare nel pubblico un eccezionale interesse per i temi che si collocano fra storia e leggenda, dai Templari agli Illuminati, dal Sacro Graal a Maria Maddalena. E di conseguenza hanno avuto ampio successo anche tutti i libri che spiegavano o confutavano le tesi sollevate dai romanzi.
Simon Cox, dopo aver firmato con successo I segreti del Codice da Vinci indaga ora con arguzia e con competenza tutte le curiosità e i misteri scoperti dal nuovo bestseller di Dan Brown. E propone interpretazioni di particolare interesse.
Tuttavia c’è anche chi si chiede come abbia fatto il dottor Cox, in poco più di un mese, a svolgere le contro-indagini storiografiche su un lavoro che allo stesso Dan Brown è costato sei anni di ricerche e scrittura. E visto che ha analizzato tutti i principali romanzi di Brown, alcuni studiosi deducono che Cox sappia tutto dell’Opus Dei, sull’arte rinascimentale italiana, sulla massoneria statunitense e su molto altro. E si domandano se Dan Brown ambientasse un romanzo tra le vestigia maya di Tegucigalpa, Simon Cox pontificherebbe anche su quelle?
Interrogativi forse malevoli ma che gettano un’ombra su un’operazione che sembra di supporto alle opere di un autore che ha conquistato i mercati di tutto il mondo. E un altro interrogativo è d’obbligo: certa narrativa è soprattutto marketing?


A cura di Attilio Mazza