CULTURA - A cura di Paola Bonfadini

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“La verità e il buon senso in tutto”:
i Racconti fantastici di Luciano di Samosata


Gli uomini? Falsi, avidi e malvagi.
L’egoismo è il re del mondo.
E gli dei, se anche esistono, sono lontani dalle vicende terrene.
Luciano di Samosata (Samosata 120/121 d.C. - Atene post 180 d.C.), avvocato e sofista velato di epicureismo, delinea in alcuni dialoghi con un greco incisivo la superficialità della società antica (LUCIANO DI SAMOSATA, Racconti fantastici, traduzione di Maurizia Matteuzzi, Garzanti, Milano 1984).
La sensibilità e l’ironia di fondo dello scrittore sono così efficaci da essere ancora godibili oggi. L’autore, infatti, offre uno spaccato ironico ed indignato di una comunità corrotta e corruttibile in cui prestigio, ricchezza, apparenza governano incontrastati (Parresiade: “Amo la verità, il bello, la semplicità, insomma quanto è congeniale all’amore.”, in LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, p. 76).
Il dialogo, poi, rende veri scene, episodi, persone, con una sottile e raffinata parodia del tanto celebrato genere platonico.
Quattro sono i testi raccolti: La nave ovvero I desideri (LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, pp. 1-30); Menippo come Icaro ovvero Un viaggio tra le nuvole (LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, pp. 31-62); Il pescatore ovvero I redivivi (LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, pp. 63-96); I patiti della menzogna ovvero Lo scettico (LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, pp. 97-126). Segue Una storia vera (LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, pp. 127-182), racconto strampalato e fantasioso, considerato quasi il primo esempio di letteratura fantascientifica.
Nel primo scritto, La nave ovvero I desideri (LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, pp. 1-30), tre amici, Samippo, Timolao e Adimanto, accompagnati da Licino, ossia l’autore stesso, lungo la strada dal Pireo ad Atene parlano dei desideri più stravaganti (Licino: “E voi stessi, dopo tesori e corone, scenderete dalle nuvole, come svegliati di soprassalto da un dolcissimo sogno, e troverete la realtà di ogni giorno diversa.”, in LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, p. 29); in Menippo come Icaro ovvero Un viaggio tra le nuvole (LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, pp. 31-63), il filosofo di Gadara narra di uno strano incontro con Zeus e con divinità boriose (Menippo: “Io, dunque, un giorno, mi metto ad esaminare le cose della vita e subito ti scopro che tutte quante, senza esclusione, sono ridicole, meschine ed effimere, la ricchezza per esempio, il potere, l’autorità.”, in LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, p. 36). Il personaggio, quindi, aggiunge: “Ecco il tipo di musicisti che sono gli uomini, e il tipo dissonanza che caratterizza la vita sulla terra: non solo perché gli uomini suonano in maniera stonata, ma anche perché sono diversi nel modo di vestire, di comportarsi e di muoversi; e non riescono ad avere un’idea comune, finché il direttore d’orchestra non li butta fuori a uno a uno dal palcoscenico, dicendo che non gli servono più: da quel momento in poi sono tutti uguali, perché regna il silenzio più assoluto e non possono nemmeno più suonare quel loro concerto confuso e disordinato.” (LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, p. 48).
Ne Il pescatore ovvero I redivivi (LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, pp. 63-96), i più celebri sapienti dell’antichità quali Socrate, Platone, Aristotele e molti altri se la prendono con il protagonista Parresiade che non apprezza le divagazioni metafisiche (Parresiade: “La massa si diverte se uno schermisce e un altro viene deriso, in particolare quando sono sotto tiro i cosiddetti “mostri sacri”.”, in LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, p. 79).
Ne I patiti della menzogna ovvero Lo scettico (LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, pp. 97-126) l’erudita si concentra, invece, sulla credulità nell’accettare le più assurde menzogne (Libero: “Coraggio, amico mio; c’è un infallibile antidoto per questo, la verità e il buon senso in tutto; se usiamo il cervello, nessuna di queste vuote e stupide menzogne ci potrà mai turbare.”, in LUCIANO DI SAMOSATA, op. cit. 1984, p. 125).
Il risultato è la descrizione coinvolgente di una società non così diversa dall’attuale.
Luciano sa, dunque, cogliere con incisività, arguzia e coraggio le luci e le ombre fuori e dentro di noi.

Per saperne di più

LUCIANO DI SAMOSATA, Racconti fantastici, traduzione di Maurizia Matteuzzi, Garzanti, Milano 1984.