29 Giugno 2005: REPORTAGE

Nubifragio e grandine su Brescia


Foto, commenti e dati di Nicola Gelfi

CENNO ALLA SITUAZIONE SINOTTICA

(clicca qui per andare direttamente al reportage fotografico)

La terza decade di Giugno 2005 sarà senz'altro ricordata sul Nord Italia per la calura che ha interessato senza eccezioni tutta la Pianura Padana. Un caldo a tratti molto intenso e afoso, che ha caricato il "catino padano" di una notevole energia potenziale convettiva. Tale energia si è liberata il 29 Giugno, quando una debole infiltrazione di aria più fresca e instabile da Ovest ha destabilizzato l'atmosfera.

La mappa sopra riportata rappresenta l'altezza geopotenziale a 500 hPa. Come si noterà il cuneo anticiclonico subtropicale responsabile del gran caldo dei giorni precedenti sta arretrando, sia pur a fatica, verso Sud, e sul Nord Italia si è instaurato un veloce flusso da Ovest / Sud - Ovest. Non ci sono state grandi irruzioni di aria fredda in quota, è semplicemente bastato un lieve abbassamento dei geopotenziali a far scatenare il finimondo. A intensificare ulteriormente i fenomeni è stata anche la presenza di velocità verticali decisamente negative sulle regioni settentrionali italiane, come si nota dalla mappa seguente (velocità verticali a 700 hPa alle ore 18Z del 29 Giugno 2005):

La giornata si era aperta all'insegna della stabilità sulla Pianura Padana, con cieli praticamente sereni ovunque, clima molto caldo e afoso. I temporali sembravano confinati fino al primo pomeriggio sui rilievi alpini e prealpini, come si nota dalla seguente immagine (Meteosat 8 canale del visibile, ore 15:00 locali).

L'instabilità era potenzialmente già molto elevata sul catino padano. Tuttavia era presente nei bassi strati una vigorosa inversione termica stabilizzante che impediva alla convezione di liberarsi efficacemente. Dal radiosondaggio di Milano Linate 06Z, che riportiamo qui di seguito, notiamo indici di instabilità notevolmente alti: CAPE a ben 3008 J/kg e LI a -7.3°C. Tutto ciò però, come spesso era accaduto durante la terribile estate del 2003, veniva efficacemente contrastato dal CAP presente nei bassi strati, ancora tenace (2.0°C).

In serata improvvisamente le cose cambiano: tra le 16 e le 18 le celle espolodono letteralmente sull'Alta Pianura Padana a partire da Ovest, diffondendosi rapidamente fino al Friuli Venezia Giulia. Il surriscaldamento dell'atmosfera dovuto all'azione solare e il lievissimo abbassamento dell'altezza geopotenziale in quota hanno "compiuto il miracolo". L'esplosione delle celle, la loro intensità e la loro estensione sono evidenti da quest'immagine satellitare (Meteosat 8, canale del visibile, ore 19:00 locali).

Il radiosondaggio di Milano Linate delle 12Z (ore 14 locali) mostrava già una graduale erosione del CAP nei bassi strati (sceso da 2.0 a 0.6°C), che però non era ancora del tutto "sconfitto". Sarebbero però bastate altre 3-4 ore di radiazione solare e l'arrivo di un modestissimo refolo fresco in alta quota da Ovest. Gli indici di instabilità si sono ulteriormente innalzati: CAPE+ a 3109 J/kg e uno spaventoso LI a -8.4°C! 

E' in questo contesto che si è verificato il tremendo nubifragio grandinigeno che ha investito l'Alta Pianura Bresciana, città compresa, nella serata di Mercoledì 29 Giugno 2005. D'ora in poi parola alle immagini e ai filmati! 
Buona visione! 

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