Mercoledì 12 marzo 2003
Teologia, filosofia, meteorologia e arte: quattro filoni d’indagine per gli incontri in Vanvitelliano
Quante cose in cielo
Si inizia dopodomani, alle 18, con padre Paolo Garuti
di Pierpaolo Prati
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Gli si affidano interrogativi irrisolvibili e le speranze più intime. Lo si scruta alla ricerca dell’origine e della fine del cose. Lo si osserva per il fascino delle sue sfumature, dei suoi movimenti, dei suoi straordinari fenomeni. Come tutto ciò che non si può cogliere nella sua interezza, del resto, il cielo sprigiona un fascino irresistibile. Come fosse una potentissima calamita, cattura pensieri, emozioni, studi e approfondimenti. Al carisma del misterioso «tetto» di tutti il Comune di Brescia, in collaborazione con «Starrylink - Il portale del cielo», ha deciso di dedicare il prossimo ciclo di incontri che si terranno nel salone Vanvitelliano di palazzo Loggia. Cinque pomeriggi che cercheranno di ricostruire i diversi approcci compiuti dalla teologia e dalla filosfia, dalla scienza, dall’arte e dalla meteorologia nella «Costruzione del cielo». La rassegna prenderà le sue mosse dopodomani, venerdì, alle 18, e ad inaugurarla ci sarà padre Paolo Garuti. Il religioso, già docente di lingue bibliche ed esegesi allo Studio teologico accademico bolognese e «professeur extraordinaire» di Nuovo Testamento e retorica antica all’Ècole biblique et Archéologique Française di Gerusalemme, approfondirà dal punto di vista teologico il mistero e la speranza che nel cielo si fondono. Giovedì 20 marzo l’analisi filosofico-scientifica sarà invece affidata al professor Giulio Giorello, ordinario di Filosofia della scienza all ’Università Statale di Milano e presidente della Società italiana di logica e filosofia della scienza. «Il cielo: tra simbolo e scienza» sarà il titolo del suo intervento. Il passaggio dalla filosofia alla meteorologia sarà questione di otto giorni. A Mario Giuliacci, noto commentatore meteo delle reti Mediaset, verr à affidato il compito di analizzare i fenomeni climatici e le loro relazioni con la volta celeste. Capace d’essere uno e nel contempo molteplice, il cielo si presta a differenti interpretazioni. Di quelle offerte dall’Oriente si farà carico la giornalista e sinologa Renata Pisu giovedì 3 aprile. A lei, esperta dei problemi e della cultura orientale, nonchè inviata sui fronti di guerra, si dovrà la possibilità di allargare... l’orizzonte. La conclusione del ciclo sarà affidata allo storico dell’arte Carlo Bertelli. Il curatore delle mostre «Il futuro dei Longobardi», «M’illumino d’immenso» e «Bizantini, Croati, Carolingi», approfondirà la costruzione artistica che nei secoli si è fatta del cielo. Curata da Antonio Sabatucci e allestita in collaborazione con Starrylink, la rassegna ha tutte le carte in regola per attirare la curiosità di numerosi visitatori. Il fascino del tema proposto e la competenza dei relatori che interverranno, infatti, garantiscono con anticipo la ri uscita dei pomeriggi in Vanvitelliano. Il cielo, perlustrato da ventimila occhi al giorno anche sul sito www.starrylink.it, è del resto una materia che non conosce frontiere e che arruola sempre più appassionati. «Quando partimmo due anni fa - spiega la prof. Marisa Strada, titolare del portale - eravamo in cinquanta. In due anni, grazie agli argomenti proposti, al taglio culturale della nostra iniziativa, ma anche ad un linguaggio comprensibile, abbiamo creato un grande movimento di appassionati, anzi di innamorati del cielo». Un «esercito» che potrà approfondire ulteriormente questo legame magico in Vanvitelliano e godersi nuove occasioni per starsene con la testa tra le nuvole. |